Gio Evan Biglietto di solo ritorno
2018 - MarteLabel
Una carriera molto ricca tanto che ad oggi siamo a quota cinque libri, uno spettacolo teatrale OH ISSA - Salvo per un cielo opera che narra di un' Apocalisse e dei pochi superstiti, e ad un contratto con MarteLive che, dopo aver ascoltato provini che stavano da anni sul sito dell'artista gli offre un contratto di management. E fu cosi che il 17 aprile 2018 esce Biglietto di solo ritorno, il doppio album di esordio di Gio Evan.
Tutta la sua opera denota una forte ricerca spirituale, una poetica visionaria mantenendo sempre e comunque viva una sana comicità .Biglietto di solo ritorno non è da meno e contiene tutto questo, i testi ricordano l’acutezza comica di Brunori Sas, le melodie hanno sonorità che possiamo paragonare a Frankie Hi-nrg e all’indie italiano. Vi aspettavate un cantautore scalzo chitarra e voce? Ebbene no, vi assicuro che questo album vi sorprenderà.
Come dicevamo è un doppio disco ed è una sintesi di quello che Gio Evan è: il primo album è il cantautore che sale sul palco per una mezzora scanzonata di musica. Mentre nel secondo album il cantautore scende dal palco, posa la chitarra e veste i panni del poeta. Figure che tra l’altro non si discostano troppo l’una dall’altra.
Biglietto di solo ritorno inizia con Mi manco ritmo incalzante sia nel cantato che nella melodia, uno dei pezzi più riusciti dell’album. Un invito a tornare a se stessi, ascoltarsi, volersi bene, e credere in se stessi alla propria forza interiore perché a volte si è più duri di quello che si pensa (“ Nessuno come me sa incassare mille colpi e dire che va tutto ok” ). Un invito a darsi tempo “se non sono pronto mi aspetterò”.
L’altro pezzo che ha fatto breccia nel mio cuore è Joseph Beuys ha un testo talmente acuto che non saprei che pezzo riportare se non tutto ma mi limiterò a: “ Sei bella come René Magritte seduto in silenzio a cambiare il mondo , se bella come Marina Abramovic seduta in silenzio a fottermi il mondo”. Per il resto il pezzo ha un ritmo incalzante con un bellissimo finale in cui viene lasciato spazio ad un assolo di tromba.
Pane in cassetta è una poesia dedicata a prendere la vita come viene, ad essere liberi ma non lasciare mai quello che si ama, ad avere sempre e comunque fiducia in se stessi e nelle proprie possibilità e buttarsi nel mondo. Anche qui potrei citare tutto il testo ma vi propongo “Prendi le cuffiette la musica salva, se sbagli strada balla” , “tanto tutto scorre, un attimo dura una vita e si fa male solo chi non cade, e a non buttarsi si butta una vita”, “la vita è triste fai una festa invitati”.
Da ultimo vi parlo di A piedi il mondo anche qui un invito a lottare per i propri obiettivi qualunque cosa accada. “Sono disposto a fare a piedi tutto il mondo pur di arrivare dove voglio arrivare” un pezzo morbido e intimo in cui Gio Evan ci racconta i suoi viaggi e le sue esperienze vissute nel Mondo.
Biglietto di solo ritorno è un disco da ascoltare attentamente inclassificabile in un genere solo “non è indie, non è pop, non è rock, non è rap, sappiamo soltanto cosa non abbiamo fatto. Sappiamo che si balla, sappiamo che è un disco che permette gli accendini alzati, un disco che se ami puoi dedicare, un disco che se sei arrabbiato lo puoi alzare al massimo in camera, un disco che se viaggi lo puoi benissimo lasciar scorrere. È un disco che si presta a tutto, un po’ come Evan”.
Il mio consiglio è quello di dedicargli un po’ del vostro tempo.