Returns To Valley Of Rain<small> [<strong>Ristampe</strong>]</small>
Rock Internazionale • Alternative • Ristampe

Giant Sand Returns To Valley Of Rain [Ristampe]

2018 - Fire Records

30/06/2018 di Marcello Matranga

#Giant Sand#Rock Internazionale#Alternative #Howe Gelb

Che Howe Gelb sia un personaggio a tutto tondo, non credo sia una novità. Una vita trascorsa in maniera certamente intensa, dedicata alla musica ed all’arte in generale, che comincia quando, non ancora ventenne, Gelb si trasferisce dalla natia Pennsylvania a Tucson nel deserto dell' Arizona. Non un posto qualunque visto che da lì arrivava il padre, e dove la sua storia aveva cominciato a forgiarsi negli primi anni della sua vita. Un amico inseparabile, Rainer Ptacek, con quale lega subito in tenera età, e diventato musicista di slide con una enorme passione per la Country music. Dopo gli inizi con i Giant Sandworms, svaniti presto, e l’inutile ricerca di un luogo adatto a creare l’occasione giusta per sfondare nel music business, Howe torna a Tucson dove nascono i Giant Sand. La band vede allineati Scott Gaber al basso e Tom Larkins alla batteria. Con la partecipazione di Chris Cacavas, tastierista Green On Red, nel 1985 la band pubblica l’esordio, Valley Of Rain, disco fondamentale per la scena Rock del tempo, che porta la band alla notorietà con un sound selvaggio e furioso, inacidito al punto giusto. Da notare che in quel momento il Paisley Underground, sviluppatosi a Los Angeles, e che ha fatto breccia nel cuore degli appassionati di Rock con una serie di band strepitose come i già citati Green On Red, i Dream Syndicate, i Three O’Clock (al cantante Mick Guercio, viene riconosciuto la coniazione del termine Paisley Underground), Long Ryders, Naked Pray, Thin White Rope, solo per citarne alcuni. Il primo album, Valley of Rain, esce nel 1985. Registrato due anni dalla formazione originaria, ovvero Howe Gelb (chitarra e voce), Winston Watson (batteria) Tommy Larkins (batteria) e Scott Garber (basso). Ma l’album ha un percorso tortuoso. All’epoca delle registrazioni, Gelb non è in condiizoni economiche tali da potersi permettere uno studio adeguato, incidendo il disco con la band in meno di un paio di giorni per un costo complessivo di poche centinaia di dollari. 

Quando la Enigma Records chiede di aggiungere ulteriori quindici minuti di musica, i Giant Sand tornano in studio e Howe si avvicina per la prima volta ad un amplificatore Fender Twin Reverb. Per Gelb è la scoperta di un mondo del tutto nuovo ed inesplorato. Alla poco più di un’ora, un’ora e mezza di registrazioni precedenti,  si aggiunge materiale sufficiente per poter pubblicare ben due album. Ma la storia così sarebbe fin troppo semplice, ed ecco l’imprevisto: Il camper con cui sono in tour viene svaligiato perdendo buona parte delle registrazioni, eccetto un nastro sfuggito alla razzia. I due album, vengono comunque pubblicati anche se con ritardo,  Trenta anni dopo, i Giant Sand decidono di dare a Valley of Rain il giusto suono e i giusti amplificatori. Due nuovi giovani membri si aggiungono alla formazione originaria: Gabriel Sullivan ed Annie Dolan, entrambi alle chitarre e backing vocals. Il disco viene volutamente registrato con un approccio anni Ottanta e con l’utilizzo di un amplificatore Fender 30 prodotto solo tra il 1980 ed il 1983. Il risultato è un suono tirato e potente ma, in fondo  Valley of Rain suona adesso come avrebbe dovuto suonare trent’anni fa!

Il sound dei Giant Sand richiama il Punk con l’alternarsi di ritmo che unito  ad una decisa impronta visionaria, tende a contraddistinguerlo in maniera decisa e ben delineata. Ci sono punti di contatto con certe sonorità di gruppi quali Gun Club in Down In Town (Love No Answer), rimandi a certe sonorità tipiche dei Sixties con la splendida title track (che vede al piano Chris Cacavas), ma è tutto il disco a giovare della rivisitazione, con un risultato finale che lascia ancora soddisfatti i fan della band. Se non avete avuto occasione di imbattervi in Valley Of Rain nel corso di questi anni, beh, questa è l’occasione giusta per catalpultarsi in una sorta di ritorno al passato che tale non è. Il disco uscirà ufficialmente tra un paio di mesi, ma dalla fine di Maggio Gelb e il gruppo stanno portando il repertorio in un tour europeo dove è in vendita un’edizione limitata dello stesso album. Disco che è disponibile in CD e, in versione limitata in vinile blu con download code. La produzione è affidata a Gelb e Gabriel Sullivan.

Ristampa decisamente interessante.

 

Track List

  • Tumble & Tear
  • Valley Of Rain
  • Curse of a Thousand Flames
  • Death Dying and Channel 5
  • Barrio
  • Down On Town (Love`s No Answer)
  • Artists
  • Man of Want
  • Torture of Love
  • October Anywhere
  • Black Venetian Blind

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