Gianluca Ferro A Hole In the Ocean
2017 - Alien Music
#Gianluca Ferro#Rock Internazionale#Hard & Heavy #Tymoczko Dmitr #Time Machine #Breath Of Nibiru #Nick Pierce #Unheart
Ad un primo ascolto siamo inondati da una cascata di note. Il flusso che ci colpisce sottende ad una costruzione e a una ricerca geometrica non indifferente. Frutto dello studio di Tymoczko Dmitri che, nel suo libro, ha illustrato il funzionamento dell’armonia e della melodia utilizzando la geometria. Ossia, per dirla in maniera semplice: gli accordi di una composizione vengono rappresentati con un punto e la distanza tra gli uni e gli altri indica la differenza percepita dall’orecchio umano tra i suoni, minore distanza significa quindi una transizione più gradevole tra accordi consecutivi. Per descrivere l’armonia, però, la geometria piana non basta. Ogni nota che compone un accordo necessita di una dimensione, così per descrivere un accordo composto da tre note, Tymoczko fa’ ricorso alle figure tridimensionali. Partendo da questi studi Ferro gioca con la sua 8 corde divertendosi ed esplorando progressioni armoniche che ritroviamo in alcune tracce: Welcome to Amnesia, Coma Cluster (il cluster è un gruppo di note adiacenti suonate simultaneamente mentre, in ambito astronomico si definiscono così gli ammassi stellari).
L’utilizzo e l’accostare diverse scale lascia a Ferro la possibilità di sperimentare e, dal vivo, di creare all’istante nuove soluzioni. Come egli stesso dichiara in una recente intervista, la melodia rimpolpa e viene in aiuto a orecchie più o meno (a seconda dei punti di vista) sensibili.
Se ci pensiamo, il primo, a cui si riconosce l’invenzione dell’armonia, è un matematico divenuto famoso per un teorema geometrico: Pitagora. Pitagora parlò di "musica delle sfere". Pensava che i movimenti dei corpi celesti che si spostavano nell'universo producessero un suono. Questi suoni potevano essere percepiti da chi si era preparato con coscienza ad ascoltarli. Traslando questo concetto, nella musica di Ferro possiamo ravvedervi uno spicchio di spazio, un alito di alieno. Egli crea un particolare universo musicale che traspare anche solamente scorrendo i titoli delle tracce: vi ritroviamo magia, scienza e fantascienza (Farscape, Dynashpere), poesia (Firefly), meditazione (Kali Yoga).
E se, alla fine dell’ascolto sazi della luce divenuta musica, riprendiamo la copertina tra le mani noteremo che, quel buco lentamente si rimargina, come una ferita che dopo una cura amorevole ricuce i suoi limiti spezzati. E le bollicine, vaganti nel buio dell’Oceano, come ascoltatori colpiti da tale potenza musicale, ritrovano l’armonia della vita.