Un altro disco di standard? È difficile avvicinarsi senza pregiudizi e un po' di ritrosia a My Favourite Songs, opera quarta del tenorsassofonista Gianfranco Menzella, classe 1978, materano doc come indiscutibilmente dichiara l'inconfondibile paesaggio della cover. Ancora Cole Porter e Hoagy Carmichael, Love For Sale e Georgia On My Mind? Assolutamente sì: l'ascolto attento spazza via la riserve e placa l'irrequietezza di chi è bulimicamente affamato di “nuovo”, offrendogli un piatto cucinato con grande cura e professionalità. Le rivisitazioni dei classici, peraltro scelti in modo non scontato, rivelano spessore e profondità, pur mantenendo un alto livello di “colloquialità”. E quello che difetta in originalità si recupera in sostanza, soprattutto nelle ballad.
 
Menzella, figlio dell'intensa creatività che da diversi decenni si sprigiona, nelle più diverse forme d'arte, dalla “città dei Sassi”, si è diplomato in sassofono nel 2000 al Conservatorio Enrico Duni di Matera e ha alle spalle già diverse collaborazioni di spicco con Fabrizio Bosso (nel disco d'esordio, Miriam, del 2009, sempre per Philology), Mike Rosen, Eric Marienthal, Tom Kennedy e Jerry Bergonzi. È anche autore di un metodo per sassofono jazz e di un saggio su Sonny Rollins, e la familiarità con la storia dell'hard bop si avverte in profondità nelle tracce del disco, dove è spalleggiato dal suo quartetto. Non c'è però durezza: allo “sferragliare” intenso e agitato il musicista lucano preferisce progressioni agili e brillanti, mai troppo intricate, che miscelano pause e dinamiche differenti, anche all'interno dello stesso brano. Il suono, modellato su quello dei grandi, è la vera sorpresa di My Favourite Songs. Basta ascoltare, dopo lo scoppiettante esordio di The End Of A Love Affair, proprio Georgia On My Mind, e il suo vibrato, ricco di atmosfera e calore. Gli assoli non si discostano mai troppo dal tema e non inseguono armonie spericolate: la necessità di farsi capire prevale sul resto, anche se siamo certamente di fronte a un musicista ancora in piena fase di maturazione. Love For Sale è un buon esempio in questo senso; il sax sembra sul punto di decollare verso territori più densamente creativi e note più fitte, ma rimane sempre ancorato a terra e al richiamo della melodia.

Il tributo al blues (che ovviamente è sempre dietro l'angolo) lo paga, oltre a Georgia, Jo Blues, l'unico brano originale del disco, scritto dal batterista Giovanni Scasciamacchia. Ad accompagnare Menzella ci sono anche il pianista Bruno Montrone e il contrabbassista Nicola Muresu, il solista pìù incisivo accanto al leader, soprattutto in Jo Blues e A Weaver Of Dreams, classicissimo rinforzato da un piacevole ritmo latino. Ma a catturare l'attenzione sono in primis le ballad romantiche, da Secret Love (Bobby Sherwood) a Theme For Ernie (Fred Lacey, ma è chiaramente un omaggio al Coltrane di Soultrane, 1958), dove si scava in profondità, chorus dopo chorus, nel riff melodico, con grande mestiere. Sui finali dei pezzi spesso si accenna qualche sviluppo extra che forza (senza esagerare) le barriere del genere. Una consuetudine piacevole per un artista da tenere in nota, in piena evoluzione e sicuramente da seguire nei suoi percorsi futuri. Le basi tecniche e culturali per una carriera in ascesa sono già tutte qui.

 

Track List

  • The End Of A Love Affair
  • Georgia On My Mind
  • A Weaver Of Dreams
  • Love For Sale
  • Secret Love
  • Stablemates
  • Theme For Ernie
  • Jo Blues