Gia Ford Transparent Things
2024 - Chrysalis Records
Transparent Things arriva in vistoso ritardo rispetto alla tabella di marcia. A complicare la sua gestazione, c’hanno pensato le insanabili divergenze con il produttore Fred Macpherson e la conseguente rottura dei rapporti con la precedente label, quella Dirty Hit che ha sotto contratto nomi di peso come The 1975, Wolf Alice e Rina Sawayama. Come se non bastasse, a conferma di una situazione tesa anche dal punto di vista legale, i due lavori precedentemente pubblicati dalla cantautrice inglese (gli ep Poster Boy del 2019 e Murder In The Dark del 2020) sono stati rimossi da tutte le piattaforme. Uno scenario del genere contribuisce quindi ad accrescere il valore di un lavoro incredibilmente maturo che è rimasto miracolosamente impermeabile alle tensioni dalle quali è stato involontariamente assediato. La qualità media dei brani è infatti estremamente alta, al punto da far pensare a un’artista ormai sicura dei propri mezzi e perfettamente a proprio agio con la scrittura. In potenziali hit come Poolside, Loveshot, Try Changing e Housewife Dreams Of America, l’urgenza alternative è pari all’immediatezza mainstream.
Quello di Transparent Things è un art rock privo di tentazioni nostalgiche che non ha alcun bisogno di ostentare la propria contemporaneità, affidandosi agli espedienti di una grammatica sopra le righe. Appare quindi verosimile, ben al di là di ogni pur ragionevole dubbio, che un simile talento, niente affatto ordinario, difficilmente potrà disattendere le comprensibili aspettative di un presente così dannatamente promettente.