Germano Seggio PaGe
2024 - Ada Music
Accompagnato al momento dell’uscita da un’intervista realizzata dal giornalista Salvo Pistoia, PaGe è il quarto disco del chitarrista siciliano Germano Seggio. Un lavoro, dedicato in parte a Wicked Game di Chris Isaak, dettato dalla necessità personale di comunicare, al di là delle esigenze commerciali. Seggio ha avuto modo, nel corso della sua carriera, di dividere il palco con artisti come Steve Vai e Maurizio Solieri. Uno spaziare tra diverse esperienze che si riflette in un certo aplomb ecumenico nel disco (ascoltate Lost ad esempio).
Nelle parole dell’autore: “PaGe è un album guitar oriented nel quale esprimo il sogno di un mondo di consapevolezza, rispetto e gratitudine. È tutto partito da una pagina bianca e mi auguro che l'immagine della pagina vuota, da scrivere e riscrivere rimanga nei cuori di ogni ascoltatore, invitandolo all'accettazione e ad uno sguardo positivo nei confronti della vita”. Questo atteggiamento quasi zen emerge nell’ascolto.
PaGe è un disco ricco di fiducia nei rapporti umani, tema fondante in Freesias, e nella continua trasformazione. Non a caso il collante tra i diversi brani è la legge di Lavoisier. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, come se si muovesse armoniosamente su un nastro di Moebius.
Il brano finale, la title-track, è fatto di arpeggi densi e precisi, che danno l’idea di un crescendo costante, ma quieto, dalla pagina vuota, citata da Seggio, verso l’infinito e oltre.
Nelle parole dell’autore: “PaGe è un album guitar oriented nel quale esprimo il sogno di un mondo di consapevolezza, rispetto e gratitudine. È tutto partito da una pagina bianca e mi auguro che l'immagine della pagina vuota, da scrivere e riscrivere rimanga nei cuori di ogni ascoltatore, invitandolo all'accettazione e ad uno sguardo positivo nei confronti della vita”. Questo atteggiamento quasi zen emerge nell’ascolto.
PaGe è un disco ricco di fiducia nei rapporti umani, tema fondante in Freesias, e nella continua trasformazione. Non a caso il collante tra i diversi brani è la legge di Lavoisier. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, come se si muovesse armoniosamente su un nastro di Moebius.
Il brano finale, la title-track, è fatto di arpeggi densi e precisi, che danno l’idea di un crescendo costante, ma quieto, dalla pagina vuota, citata da Seggio, verso l’infinito e oltre.
