Generic Animal PRESTO
2020 - La Tempesta/Universal
Nel primo brano è Como By Night, si trova a riflettere sul proprio passato e sui suoi errori. Ne è un esempio il tirare “sassi agli alveari”. Ora è consapevole che tutta quella violenza perpetrata gli è tornata in faccia: “Per ogni ape caduta ho preso almeno tre schiaffi”. Sa anche che è ancora in debito, sa, quindi, che ne deve prendere ancora. Le sonorità, tipiche della Trap, evocano nostalgia.
Successivamente apprezziamo 1400. Con un ritmo più veloce ci parla di come in fondo non sia diverso dai ragazzi della sua età. È a conoscenza di non essere “niente di speciale” e per stare meglio è alla ricerca di una normalità ormai perduta. I bassi e l’eccessivo uso dell’autotune ben esprimono il suo disagio. Nel finale vengono rivelate altre situazioni simbolo del cambiamento: “Mi viene da vomitare, su ‘sto palco da svenire” e “non è come l’università, ne sbaglio due, cancello e si rifà”.
In Scherzo, realizzata con la collaborazione di Massimo Pericolo, c’è un ritorno all’adolescenza. Tra la perdita d’innocenza e una periferia legata allo spaccio viene obbligato a allontanarsi dalla spensieratezza di quell’età. Nel ritornello fa notare come l’ambiente lo ha condizionato: “Ho scelto un posto e non lo cambio, …, sappi che è solo colpa tua, Io non lo volevo fare”. Poche strofe dopo esprime tutta la violenza in cui è vissuto: “Tra un po’ finirà la scuola,… io ho un amico che ha comprato una pistola, se vuoi andiamo a sparare”. Il flow accompagnato da una cadenza decisa della sezione ritmica è malinconico.
Con un registro diverso Alveari racconta, accompagnato da un dolce fondo di pianoforte, come l’amore si impone su d’un costante senso d’ansia. Ciò è dovuto ai “pensieri pesanti volano via con il vento come deltaplani” e gli esami di chi gli sta accanto.
Volvo prende in considerazione il complicato rapporto col padre, partendo della macchina di famiglia. Ambientata in una concessionaria, ricorda quando da bambino andavano alla ricerca di una vettura. Con pochi accordi di chitarra viene descritta la “Volvo bianca col baule tutto rotto”, qualcosa quindi già usata e deteriorata. Ma diventa una “cosa di famiglia”. Nel finale, su un tappeto di batteria, emergere un pensiero al padre: “Sai l'importante è che ci vediamo, però senza troppo di cui lamentarci”.
La title track racconta come le relazioni possono essere complicate nel 2020. A volte si costruiscono dei muri per evitare di soffrire: “Tutti i mattoni che fanno un palazzo, Non li puoi contare senno cade giù”. Bassi, chitarra e percussioni amalgamo il tutto.
Nell’ultimo pezzo, Scarpe #2, tra tromba e batteria, capisce di essere diventato adulto e inizia ad intravvedere orizzonti futuri: “Provo a inventare un’auto nuova, che vada ad acqua e foglie secche”.
Si tratta di un disco con molte sfaccettature in cui Generic Animal si è confidato apertamente.