Gary Louris Jump For Joy
2021 - Sham/Thirty Tigers
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I dieci brani, composti in periodi diversi tra il 2009 e il 2018, sono stati registrati nello studio casalingo dell'autore, e vedono Louris mettersi alla prova con tutti gli strumenti, in perfetto spirito autarchico. L'ossatura dei pezzi è, come detto, abbastanza semplice, ma abbondano le rifiniture elettroniche e soprattutto il suono super-lavorato e “sintetizzato” delle chitarre, che si impone come uno dei marchi di fabbrica del disco: basti ascoltare, a miglior riprova, il pastrocchiato assolo di New Normal, che si risolve in un finale rumoristico stroncato di colpo. Per il resto si lavora sull'appiglio sicuro del ritmo (Almost Home, New Normal) o dei giri di chitarra un po' scontati (Living In Between, Mr. Updike, Follow), ma quello che sembra mancare è la profondità, in canzoni che navigano con il pilota automatico senza dannarsi troppo l'anima. Il roots rock, o quanto meno il tentativo di una commistione tra i generi, sembra completamente alle spalle, in nome di un pop abbastanza pacificato a cui però manca la scintilla, cioè quel quid per rimanere più a lungo nel cuore e nell'anima. Con qualche lodevole eccezione. White Squirrel accenna, fino dagli accordi iniziali, a un folk cosmico-psichedelico, introducendo un salutare elemento di inquietudine, anche grazie all'utilizzo del falsetto. Di One Way Conservation si apprezza il salto emotivo e l'impasto vocale del ritornello, molto di marca Jayhawks. Ma l'apice di Jump For Joy si tocca forse con Too Late The Key, scarto da Paging Mr. Proust (2016), prova cantautorale di grande respiro e colma di torrenziale nostalgia, sostenuta dal giusto impasto elettroacustico: finalmente si respira l'America, e ci si sente rinfrancati, ma forse siamo solo degli inguaribili romantici...
Il finale è in calando, con la cupa title-track e gli otto minuti e passa di Dead Man's Burden, che per lunghezza si discosta in modo netto dal formato più rapido di tutti i pezzi precedenti. La stranezza è evidente, così come lo sforzo autoriale di misurarsi con efficacia su una distanza più lunga. Chiuso da un'ingiustificata reprise strumentale, il pezzo però non sembra andare oltre l'onesto tentativo di mescolare 2-3 pezzi diversi, senza lasciare davvero il segno.