Klondike<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Contemporaneo

Francesco Fiorenzani Klondike

2023 - Honolulu Records

19/10/2024 di Vittorio Formenti

#Francesco Fiorenzani#Jazz Blues Black#Jazz

Lavoro che fa degli opposti una gran virtù, questo Klondike del chitarrista toscano Francesco Fiorenzani, artista che si sta sempre più mettendo in evidenza sullo scenario del jazz nazionale.

In trio con Francesco Ponticelli (contrabbasso) e Andrea Beninati (batteria), unito al contributo di Andrea Lombardini (basso elettrico nel secondo brano e, in generale, incaricato della produzione del suono), Ponticelli dà vita a un’opera semplice ma profonda, elegante ma sobria, sofisticata ma non retorica.
Da qui quel gioco di opposti di cui sopra, che il leader risolve grazie a una rara capacità di sintesi dialettica, superando gli apparenti contrasti per raggiungere un livello superiore di espressione.

Il sound del combo è a forte predominanza chitarristica, evocando stili alla Bill Frisell del quale richiama l’apertura a diversi ambiti e la capacità di essere intimo ma non introverso, mai distante dall’ascoltatore.

Molteplici sono i riflessi musicali, dal folk al jazz, da qualche elemento blues al world, da spunti rock ad approcci accademici. Il tutto come ingredienti di una ricetta assolutamente personale per un’estetica complessiva molto radicata nella sensibilità europea.

I brani sono tutti frutto della sua penna a eccezione di Parasite, di Nick Drake, e Infancia di Egberto Gismonti.
Del primo sono assenti le parti vocali e la chitarra non si limita alla sezione accordale di accompagnamento; si mantiene una base vagamente psichedelica e la semplicità armonica, tuttavia si supera il senso della poesia depressa di Drake per proporre una riflessione più articolata, musicalmente più ricca. Non si tratta di un arrangiamento né di una reinterpretazione, piuttosto di un vero e proprio sviluppo creativo.
Il secondo viene affrontato con una logica opposta. La natura corale e di danza della matrice originale viene semplificata a favore di una posizione più riflessiva, anche se il senso del gioco è conservato. Il basso riprende la linea della mano sinistra di Gismonti mentre la chitarra assume quella della mano destra. L’effetto è di un gioioso camerismo e mette a risultato un gran bel lavoro che sfrutta l’essenza della pagina di partenza.

Le presentazioni ufficiali del disco parlano anche di una base letteraria, derivante dalle scrittura di Italo Calvino e di Jack London, dal quale viene tratto il titolo del lavoro.
Volendo accettare questi riferimenti si può dire che di Calvino emerge quella splendida capacità di unire fantasia e spinta al mondo reale. In effetti tutte le composizioni offrono una sensazione di libertà come affrancamento ma non allontanamento dal proprio contesto, con una comunicazione che molto ha di poetica non banalmente evasiva.

Più difficile appare individuare la scia dello scrittore californiano, non foss’altro per quel senso di avventura e di “richiamo della foresta” che, tutto sommato, non emerge dall’ordito disteso e delicato che caratterizza l’evoluzione della scaletta. Più pertinente forse è il riferimento a quegli ampi spazi a cui certe sceneggiature londoniane si appoggiano, come cornice di un’avventura che in questo caso però si percepisce come percorso più privato che sociale.

Di rilievo altri due elementi.
Dapprima la struttura non scontata dei brani, basati su di un andamento in evoluzione lineare piuttosto che sui soliti schemi tipo AABA o altro; l’ascoltatore ne ricava una sensazione di viaggio in cui ogni passo presenta una sfumatura nuova, sempre in buona convivenza con se stesso.
Inoltre l’eccellente intreccio degli strumenti: pur avendo la chitarra un ruolo da protagonista, basso e batteria non sono relegati a un mero ruolo comprimario. Le dinamiche contenute, la ridotta escursione delle altezze e la semplicità armonica di base permettono a tutte le voci di avere una propria libertà su di un tappeto omogeneo; non solo interplay quindi, ma una vera e propria integrazione sinergica.

Lavoro consigliato spassionatamente a chi è alla ricerca di suoni e di narrazioni non usuali.

Track List

  • Cani di velluto
  • Our Heritage
  • Parasite
  • Etude C.
  • People on Purpose
  • Diane
  • Infancia
  • The Myth
  • Klondike