Femina Ridens Kalenda Maya
2022 - RadiciMusic Records
Il terzo album del progetto toscano si intitola Kalenda Maya, ed è ispirato ad alcuni brani contenuti in manoscritti medievali, scritti in occitano, italiano volgare, lingua d’oil, galiziano -portoghese e latino, tra il X ed il XIV secolo, e tratti da documenti celebri, come i Carmina Burana, o da altri meno noti, ma comunque importanti nel contesto antropologico dell'Occidente.
Non si pensi però a un'operazione di riproduzione filologica, manualistica, senza un carattere definito: Messina e Lo Sardo sanno come scegliere i brani, secondo un preciso tema, e soprattutto sanno come trattare la materia culturale, senza orpelli esornativi, ma, anche, senza timori reverenziali nei confronti di segni che provengono da secoli lontani; la riflessione dei Femina Ridens è profonda, attenta, accurata, e restituisce intatto lo spirito dei tempi, avvicinandolo ai nostri per mezzo di arrangiamenti sapientemente bilanciati, fra synth e percussioni, fra elettronico e acustico.
Sul tutto, collante e elicitatore, la voce di Messina, espressiva, modulata senza affettazioni, ironica quanto basta, nei brani più edonistici (ne è un esempio lo splendido incipit di Orientis Partibus, brano in latino composto durante la Festa dei Folli, in cui le parti sociali venivano rovesciate, in un'anarchia carnevalesca), o nostalgica, in quelli più meditativi, come Liement Me Déport, di Guillaume de Machaut, in cui Messina rende con scioltezza un "cantus firmus", ossia una melodia eseguita da una voce (tenor) lungo tutta la composizione.
Da più di un dettaglio, dunque, risultano evidenti non solo la bravura e la competenza dei musicisti - studiosi, rispettosi dello spirito delle composizioni, ma anche, e soprattutto, l'originalità di una reinterpretazione che suona insieme antica e moderna; o, meglio, senza tempo. Da ascoltare e riascoltare, per scoprire, coi Femina Ridens, il fascino di un clima storico spesso inguistamente sottovalutato o frainteso.