La foce del ladrone<small></small>
Italiana • Pop

Fabio Zuffanti La foce del ladrone

2011 - Spiral Records / Long Song Records / Audioglobe

10/08/2011 di Alexandra Lagorio

#Fabio Zuffanti#Italiana#Pop

Fabio Zuffanti con il suo ultimo disco La foce del ladrone si confronta con il genere italiano più difficile per eccellenza, la musica leggera, quel pop attraverso cui Battiato seppe conquistare il pubblico nel 1981 con il disco a cui il musicista ligure si è ispirato (La voce del padrone). 
La foce del ladrone, spiega l´autore, ha dunque un duplice significato: foce come punto d´arrivo dopo la folgorazione avuta per la musica e ladrone poichè "i ladroni siamo tutti noi musicisti/compositori (...) Inutile negarlo, quando si compone oltre alla pura e semplice ispirazione c´è sempre un riferimento altrui rimesso in discussione secondo i nostri canoni".

Effettivamente avere come punto d´arrivo un disco pop è un progetto ambizioso anche per un artista che ha alle spalle una carriera musicale di diciassette anni spesi tra prog d´alto livello (Finisterre, La maschera di cera), opere rock (Merlin del 2000) e progetti solisti, tra cui Ghiaccio (2010), precedente disco in studio già aperto a sonorità pop ma dal sapore più sperimentale, con rimandi a Wyatt (molto caro a Zuffanti) e al Battisti degli ultimi anni mogoliani.
Non bastano infatti gli arrangiamenti impeccabili e le sonorità anni ´80 trasportate nel secondo millennio sottoforma di cupi echi lontani a creare un legame viscerale con l´ascoltatore: c´è sempre qualcosa che sfugge, un qualcosa di impercettibile che rende tutto un po´ algido nonostante i temi, vedasi la nostalgia per un tempo passato (1986), l´amarezza della quotidianità (Se c´è lei), le visioni più oniriche e recondite (Lunar park, Capo Nord).
Decisamente più convincenti i pezzi a bpm accelerato: ironiche invettive rivolte alla società attuale che non comprende i lavori in campo artistico se non li vede sui media di massa (Musica strana) e che si ritrova a riflettere sull´esistenza solo tramite frasi fatte e citazioni su facebook (Una nuova stagione), brani che ricordano pur in modo più opaco lo stile sferzante di Graziani.

Sicuramente è un merito di Zuffanti l´essersi confrontato a questo punto della carriera con il pop in modo così attento, onesto (basti pensare al concetto di "ladrone") e senza troppi ammiccamenti al facile ascolto. Forse però ci sono ancora troppe citazioni, rimandi e riferimenti (il Banco, Ellis, Alice) che fanno apparire il disco un po´ barocco rispetto a quello che si attende da un album di musica (appunto) leggera.

 

 









Track List

  • 1986 (on a solitary beach)
  • Musica strana
  • Se c´è lei
  • Lunar park
  • Una nuova stagione
  • In cantina
  • Capo Nord
  • It´s time to land