Fabio Zeppetella Umberto Fiorentino Wordless song
2019 - Emme Record Label
#Fabio Zeppetella Umberto Fiorentino#Jazz Blues Black#Jazz #Fabio Zeppetella #Umberto Fiorentino
Passano dodici anni dal primo disco di un duo chitarristico di eccelso valore, Umberto Fiorentino e Fabio Zeppetella, e gli artisti tornano a incrociare strade, destini, ispirazione e corde, per fare il punto sul proprio percorso umano e musicale, e per proporre composizioni originali, senza parole, ma con tanta intensità. Wordless Song è appunto il titolo di un lavoro che possiede più di una freccia al proprio arco, pubblicato dalla benemerita etichetta Emme Record Label, che ha saputo offrire ai chitarristi tutto il supporto tecnico per realizzare il loro progetto.
Al suono acustico delle Archtop, infatti, si fonde anche quello della chitarra baritono, ma non mancano nemmeno loop e guitar synth, nel solco di una ricerca continua, che porta i musicisti su percorsi vicini alla contaminazione e a un interplay fitto di suggestioni. Dall'ariosa Waiting iniziale, fino alla contemporanea Around a Turn, il duo ci conduce in un viaggio ricco di sfaccettature, in cui l'indubbia bravura tecnica non sconfina mai nel vuoto virtuosismo, ma esprime una genuina voglia di comunicare un mondo di colori e suoni, o meglio, di suoni che diventano colori.
Ascoltando Dog on a blue Carpet, ad esempio, all'ascoltatore sembra che le chitarre si intreccino per creare trame sempre inconsuete e armonie raffinate; My Sweet Gio è già un classico al livello del migliore Wes Montgomery, col suo andamento circolare, che dà spazio alla bravura di ciascuno dei chitarristi; Yellow Dog possiede echi meditativi e una dinamica coinvolgente; Allegro è esattamente ciò che suggerisce il titolo, e dona una carica energica; Rain November Today raccoglie note che si incastonano su una base di synth, creando un'alchimia fra acustica e elettronica quanto mai interessante e un clima sospeso e rarefatto.
In attesa di ascoltare il duo dal vivo, quindi, gustiamoci queste canzoni senza parole, ma con tanto, tanto buon gusto.
Al suono acustico delle Archtop, infatti, si fonde anche quello della chitarra baritono, ma non mancano nemmeno loop e guitar synth, nel solco di una ricerca continua, che porta i musicisti su percorsi vicini alla contaminazione e a un interplay fitto di suggestioni. Dall'ariosa Waiting iniziale, fino alla contemporanea Around a Turn, il duo ci conduce in un viaggio ricco di sfaccettature, in cui l'indubbia bravura tecnica non sconfina mai nel vuoto virtuosismo, ma esprime una genuina voglia di comunicare un mondo di colori e suoni, o meglio, di suoni che diventano colori.
Ascoltando Dog on a blue Carpet, ad esempio, all'ascoltatore sembra che le chitarre si intreccino per creare trame sempre inconsuete e armonie raffinate; My Sweet Gio è già un classico al livello del migliore Wes Montgomery, col suo andamento circolare, che dà spazio alla bravura di ciascuno dei chitarristi; Yellow Dog possiede echi meditativi e una dinamica coinvolgente; Allegro è esattamente ciò che suggerisce il titolo, e dona una carica energica; Rain November Today raccoglie note che si incastonano su una base di synth, creando un'alchimia fra acustica e elettronica quanto mai interessante e un clima sospeso e rarefatto.
In attesa di ascoltare il duo dal vivo, quindi, gustiamoci queste canzoni senza parole, ma con tanto, tanto buon gusto.
