Evasio Muraro Non rientro
2023 - Fragile dischi
Nel disco, accanto ad episodi inseribili nella sua storia autorale, ci sono brani che osano nei suoni in maniera diversa. La voce trattata nella title track (così come i suoni della batteria, l’assenza della chitarra acustica – presente solo in coda -, la presenza di suoni di tastiere vintage) mette subito le cose in chiaro. Stazioni non cambia il mood, anzi si fa più tesa con suoni ossessivi, la chitarra acustica distorta mandata in loop e l’uso di ritmiche quasi Industrial su cui la voce di Evasio canta sporca. Stupido film riporta su territori più vicini alle produzioni precedenti, anche se si nota una particolare attenzione a un uso dell’elettronica che rende questo brano vicino a certe produzioni del Lanois a cavallo tra 80 e 90. Solo vede presente il talento della voce di Nagalia Calori. Di Lei lei trovo irresistibile il semplice ritornello vagamente anni ’70. Mi fermo qui sembra costruita per l’esplosione sonica del finale in cui si rendono evidenti alcune delle caratteristiche sonore di Fidel Fogaroli. Tenera, una specie di demo tra il naif e lo studiato, ci porta alla potente chiusura di Una cosa che viene dal mare un brano che parla di migranti e di morte. La prima parte, con un bellissimo parlato, sembra uscire dai lavori piu World Music di Peter Gabriel con Lanois, mentre il successivo cantato esprime una urgenza comunicativa amplificata da distorsioni e salti di ottava.
Il disco migliora ascolto dopo ascolto e nella sua compiutezza e avventurosità dà quasi l’impressione di potersi spingere verso territori in cui la voce di Evasio lavori sui toni caldi ed espressivi del suo parlato/cantato (che rimangono pieni di potenzialità e ancora inesplorati).