Eva Cassidy I Can Only Be Me (with the London Symphony Orchestra)
2023 - Blix Street Records
Il 3 marzo 2023 la stessa etichetta americana pubblica invece I Can Only Be Me, in cui alcuni classici del repertorio dell’artista tornano in una nuova versione: la sua voce originale è stata infatti isolata e combinata con l’accompagnamento della London Symphony Orchestra e nuovi arrangiamenti scritti da Christopher Willis (per otto delle nove canzoni; il compositore ha lavorato alle colonne sonore di X-Men: First Class, The Death of Stalin, la serie Schmigadoon!, ecc.) e William Ross (compositore e arrangiatore in azione sul brano Autumn Leaves; ha lavorato alla colonna sonora di Senti chi parla adesso!, Harry Potter e la camera dei segreti, Star Wars: l’ascesa di Skywalker, ecc.).
Il progetto, reso possibile con le stesse tecnologie di restauro audio con apprendimento automatico usate nel film The Beatles: Get Back (2021), potrebbe sembrare vagamente “necrofilo”, ma accompagnare la splendida voce di Cassidy sarà stato un piacere e un onore; inoltre questo è un omaggio che il suo grande, raro talento merita tutto e per gli ascoltatori rappresenta un regalo davvero prezioso.
I nuovi arrangiamenti, infatti, appaiono intensi e poetici, ma anche raffinati e delicati, nel rispetto della limpida bellezza di quella voce dotata di tanto carisma, eppure di tanta misurata grazia: gli acuti cristallini e le interpretazioni ad alto tasso emotivo di Eva non risultano infatti mai “troppo cariche” ed esasperate, ma possiedono un equilibrio invidiabile tra controllo e partecipazione, frutto di un talento puro. Ed è proprio quell’equilibrio perfetto a sembrare toccante, quando con grande naturalezza e padronanza rinnova classici come lo standard Autumn Leaves (il celeberrimo brano che musica Les Feuilles mortes di Jacques Prévert), o rivisita con sobria grazia e acuti chirurgici quell’inno di speranza e fede che è People Get Ready degli Impressions di Curtis Mayfield.
L’orchestra riesce a donare a questi pezzi un’aura sontuosa che esalti e valorizzi Cassidy, come se potesse finalmente avere un palco degno di lei e risplendere come una gemma rara nei più bei teatri del mondo, ma non sovrasta mai l’artista, come si accennava: ne derivano così perle come Waly Waly (la folk song The Water Is Wide), in cui la trama dei suoni è davvero un ricamo impalpabile, e insieme denso di lirismo, o l’apertura dell’album affidata a Songbird dei Fleetwood Mac, che gli archi colmano di un pathos sottile come un magnifico arabesco, che non può non incantare. E che dire di come risuona maestosa e al contempo perfettamente calibrata per evitare ogni eccesso Time After Time, tra piano di sfondo e archi magistrali, sia nelle note più alte e commoventi che in quelle più basse e avvolgenti? Da pop ballad, con i synth così tipicamente anni ’80 della versione originaria di Cyndi Lauper, diventa un piccolo miracolo, intimo e senza tempo.
Tall Trees in Georgia di Buffy Sainte-Marie accentua il suo lato malinconico e la pura intensità della melodia non perde il suo fascino intimamente connesso alla tradizione americana, seppur si spogli della veste folk: gli archi sono infatti spesso così discreti da apparire come la colonna sonora ideale, la voce del paesaggio degli alti e maestosi alberi in cui ci si incammina tristemente.
I fiati rendono un po’ pomposa Ain’t No Sunshine di Bill Withers, che comunque, nelle parti cantate, assume una piega vagamente e apprezzabilmente morbida e languida, pur essendo anche ben scandita. Mantiene la sua eleganza You’ve Changed: manca la voce più calda e dolorosa di Billie Holiday, ma anche gli acuti di Eva Cassidy ben riescono ad esprimere la delusione intrinseca alla canzone, inoltrandosi nelle ombre dolenti della fine di una relazione.
Dulcis in fundo, chiude il lavoro la title-track: la vivida anima soul dell’artista apporta colori personali per ridipingere il pezzo di Stevie Wonder, facendone un manifesto accorato, a cui gli archi aggiungono pennellate raffinate e cinematiche.
“You can only be you as I can only be me
Flowers cannot bloom until it is their season
As we would not be here unless it was our destiny […]
I can only be me”.
E meno male, Eva. Buon compleanno in ritardo, tra le stelle.