Enzo Avitabile Lotto Infinito
2016 - SONY MUSIC ITALY
Il disco si apre con la Napoli nord che non guarda al golfo della città, ma alla sua periferia quale condizione esistenziale di tutte le terre fuori dal mondo e dalla vita. De profundis - Dal profondo - delle vele di Scampia la verità quale sentimento autentico dei quartieri popolari, rappresenta il punto luce di quell’orizzonte dove la tua anima diventa nucleare e così forte dal voler bene persino alla solitudine. Un dialogo struggente dove si esalta il grido d’amore attraverso la voce straordinaria di Giorgia che rappresenta il primo “duetto” del disco. Le Sette Opere di Misericordia e una istallazione d’arte contemporanea lunga quasi sessanta metri issata sulle colonne di Marianella, sono invece l’ispirazione per il terzo inedito Quando la Felicità non la Vedi cercala Dentro. Un messaggio forte per le coscienze di frontiera contro ogni sopruso e abuso. Il viaggio dell'album Attraverso l’Acqua arriva a Lampedusa, simbolo per antonomasia dell’accoglienza nel cammino verso la salvezza. Impreziosito dall’intervento magistrale del principe Francesco De Gregori il brano diventa una esortazione ad aprire le porte e il cuore ad ogni essere umano, che è solo un’isola nel mare. Non poteva mancare un incontro “mistico” con il protettore di tutte le periferie, San Ghetto Martire, una storia rivissuta in chiave folcloristica con l’omaggio all’inventore del Gridas, un centro sociale senza porte quale simbolo dell’accoglienza e del voler dare rifugio a tutti. Parliamo di Felice Pignataro ideatore anche del Carnevale di Scampia. Il Santo della Gente, voluto, ideato e santificato dal popolo che ancora oggi lo identifica in una maschera di cartapesta degna di rispetto e adorazione. E a dare potere a questa maschera di carnevale sulla povertà ci ha pensato il cappello irriverente di Mannarino.
Echi di corde mesopotamiche evocano invece la sensibilità leggera e curiosa del ricordo della giovane cantautrice aversana Bianca D’Aponte. Una storia di castità e assenza, da anni anche omaggiata dal medesimo premio musicale della canzone d’autore, un pezzo dove un immenso Renato Zero torna a cantare in lingua napoletana.
È chiaro ormai che l’idea madre di questo progetto nel complesso scaturisce dalla musica vista come cambiamento, come atto rivoluzionario. E Amm a amm a cagnà, dove la vera morte sta nel non essere capito parafrasando Pasolini, calza di queste vesti l’istrionico Caparezza. Ne viene fuori una ballata energica che a suon di rime underground rischia di farle abbracciare quelle due montagne che nella strofa originale non si incontrano mai. Uno sguardo anche alla Campania culla di queste esperienze che nell’immaginario globale dei media ormai è destinata a discarica a cielo aperto, viene vissuta attraverso una supplica dove un abbi pietà di noi come i grani di un rosario chiede compassione ai territori avvelenati della terra dei fuochi. Una melodia di botti e tini esalta la grande bellezza della musica contrapposta alla grande bruttezza del racconto. Un brano già colonna sonora del film Invisibili del regista Edoardo De Angelis che vede la partecipazione corale anche delle due attrici Angela e Marianna Fontana. Il primo incontro internazionale invece nell’infinito lotto delle collaborazioni di questo lavoro discografico, disponibile anche in vinile, è con l’ecclettico compositore e chitarrista di origini Mauritane Daby Tourè in Comm’ a na. Dal premiato spettacolo Jastemma D’Amore nasce ancora l’omonimo brano compleato dalla potenza evocativa del recitato del regista Pippo Del Bono. E quasi a voler ancora sottolineare la collezione che attraversa trasversalmente gli stili diversi di questo disco, Niscuno Sape, diventa la commistione universale di un testo drammatico armonizzato dall’immagine femminile della Sardegna in Musica di Elena Ledda e inebriato dai Riff dell’imperante ottone Jazz di Paolo Fresu. La titletrack esaltata dalla leggendaria voce di Giovanna Marini rappresenta quasi la chiusura del cerchio di questo capolavoro. Manca infatti solo il ritmo ancestrale che ci riporta ai Bottari di Portico di Verità Sarà che vede salire in cattedra anche la giovane cantautrice marocchina Hyndi Zahra. Mentre la vera fine dell’Album non poteva che riportarci al principio, all’appartenenza, Addo so nato io è un cameo affidato ad una interpretazione magistrale di Lello Arena.
Lotto Infinito è insomma un disco ricco di vibrazioni Jazz, Fusion, World, Pop e tanto sound partenopeo. Certamente l’album della carriera per il sultano della World music italiana. Un puzzle di artisti che aderiscono con il proprio talento a questo progetto che nelle sue polarità contrastanti si eleva per la grande coerenza. Un disco dal suono italiano anche se cantato in napoletano. Un ponte culturale, sociale e artistico tra Napoli e il resto della penisola. Un disco insomma italiano e napoletano, sacro e profano, laico e religioso, figlio del mondo.