Enrico Cipollini & The Skyhorses Crossing
2020 - Enrico Cipollini / Distr. I.R.D.
Quattro anni dopo l’interessante e meritevole Stubborn Hill, a quattro anni di distanza dall’esordio a proprio nome, torna a far parlare di sé Enrico Cipollini. Questa volta insieme agli Skyhorses (Iarin Munari Batteria, Roberto Cattani basso, Fabio Cremonini Violino), ai quali si aggiungono alcuni ospiti come Annalisa Vassalli Voce, Fabrizio Luca Percussioni, la dublinese Joanna Marie Burke Voce nella bella The Only Name, per un album che ha tonalità piuttosto sofferte ma ricche di sfumature e colori di una musica che ha uno sguardo rivolto oltre oceano.
Basterebbe l’iniziale Slipping Away, che potrebbe richiamare immediatamente atmosfere care allo Springsteen di Ghost Of Tom Joad con un tuffo tra sonorità Cooderiane e quel mondo raccontato da Steinbeck nell’immortale capolavoro Furore. Ottima Down The Line, un pezzo intriso di umori cantautorali che potrebbe essere una delizia proveniente dal repertorio di Jackson Browne.
Ma non lasciatevi fuorviare dalle citazioni, perché Cipollini ha sì un’evidente buon gusto musicale, ma anche una buona capacità di scrittura come denotano le composizioni che fanno parte di questo lavoro.Quello che emerge però in maniera evidente è come Cipollini abbia lasciato alle spalle le atmosfere intimistiche che caratterizzavano il primo album per “aprirsi” ad un approccio più ampio dal punto di vista musicale.
E questo diviene il pregio principale di un disco che conquista con gli ascolti, fino a divenire un piccolo approdo piacevole dove ritrovarsi dopo aver passato giorni assorbendo la molteplice varietà (a volte scarsa, invero) di ciò che ci circonda.Crossing è un lavoro che segna il passaggio ad una maggiore consapevolezza di Cipollini. La strada è tracciata, ora bisogna sperare in un riscontro da parte del pubblico ed il superamento di un periodo certamente complicato di questa fase transitoria della pandemia, che permetta ad Enrico ed agli Skyhorses di poter salire su un palco per poter far conoscere la bontà delle canzoni di questo bel disco.
Per gli appassionati segnalo che l’album è stato pubblicato anche in vinile e per acquistarlo basta contattare Enrico tramite la pagina FB.
Basterebbe l’iniziale Slipping Away, che potrebbe richiamare immediatamente atmosfere care allo Springsteen di Ghost Of Tom Joad con un tuffo tra sonorità Cooderiane e quel mondo raccontato da Steinbeck nell’immortale capolavoro Furore. Ottima Down The Line, un pezzo intriso di umori cantautorali che potrebbe essere una delizia proveniente dal repertorio di Jackson Browne.
Ma non lasciatevi fuorviare dalle citazioni, perché Cipollini ha sì un’evidente buon gusto musicale, ma anche una buona capacità di scrittura come denotano le composizioni che fanno parte di questo lavoro.Quello che emerge però in maniera evidente è come Cipollini abbia lasciato alle spalle le atmosfere intimistiche che caratterizzavano il primo album per “aprirsi” ad un approccio più ampio dal punto di vista musicale.
E questo diviene il pregio principale di un disco che conquista con gli ascolti, fino a divenire un piccolo approdo piacevole dove ritrovarsi dopo aver passato giorni assorbendo la molteplice varietà (a volte scarsa, invero) di ciò che ci circonda.Crossing è un lavoro che segna il passaggio ad una maggiore consapevolezza di Cipollini. La strada è tracciata, ora bisogna sperare in un riscontro da parte del pubblico ed il superamento di un periodo certamente complicato di questa fase transitoria della pandemia, che permetta ad Enrico ed agli Skyhorses di poter salire su un palco per poter far conoscere la bontà delle canzoni di questo bel disco.
Per gli appassionati segnalo che l’album è stato pubblicato anche in vinile e per acquistarlo basta contattare Enrico tramite la pagina FB.
