
Emmy The Great & Tim Wheeler This Is Christmas
2011 - Infectious Music
I due avevano già collaborato anni fa con la band inglese e da li è partita probabilmente quest’avventura che inizia nel migliore dei modi: la cover di Marshmallow World (in origine cantata da Marlene Love nello splendido album di natale prodotto nel 1963 da Phil Spector) è quanto di più altamente philspectoriano ci si possa aspettare. Leggera, natalizia e briosa fa proprio venire voglia di ascoltarla all’infinito (o quasi) e dispone all’ascolto ma, purtroppo, da qui in poi ascoltiamo solo (o quasi) brutto pop che sa dei peggiori anni ’80, fatto di Wham riciclati e di altre immonde visioni.
Certo, dobbiamo dare atto che i due non hanno fato le cose più semplici. A parte la citata Marshmallow World e i pochi secondi dell’intro orchestrale che da il titolo all’album, tutte le canzoni sono scritte dalla coppia.
Almeno tre brani sono splendide/tremende Pop Song da classifica con ritornello che entra in testa, anche se non lo vorresti mai, come un tormentone estivo quando eri ragazzo. Stiamo parlando di Snowflakes, Home For The Holidays (il singolo) e Zombie Christmas (così America anni ’80 da averne fastidio e così orecchiabile e pop da non riuscire a non canticchiarla!). Ho l’incubo di trovarmi chiuso in un grande magazzino, la vigilia di Natale, tra migliaia di persone e la sola compagnia di questi brani (con l’aggiunta di Last Christmas degli Wham) all’infinito!
Per il resto il surf fuori tempo massimo di Christmas Day, tra Beach Boys e Ramones, con suono, indovinate un po’, spectoriano parte bene ma non tiene fino alla fine (peccato no?); Christmas Moon, con sonagliere natalizie e giro di Do così anni ‘60 è troppo appesantita da violini e arrangiamenti zuccherosi (e forse è un peccato); Mrs Christmas ancora fa il verso a Spector e agli anni sessanta (e un po’ anche agli Abba) ma l’arrangiamento appesantisce (ed è sicuramente un peccato); Sleigh Me, bel brano con chitarra e melodia harrisoniana, è anche lei (purtroppo maledizione!) prodotta con pessimo gusto. Jesus The Reindeer è quasi inascoltabile!
La conclusiva See You Next Year a questo punto suona un po’ come minaccia ma ci troviamo davanti a una bellissima canzone eseguita, fortunatamente, solo con una chitarra acustica e due belle voci! A questo punto il dubbio: forse le canzoni per un bel Christmas Album c’erano, ma Tim Wheeler come produttore non ha avuto senso della misura e mano felice! Viene in mente lo splendido Welcome Wagon prodotto da Sufjan Stevens qualche anno fa’: questo This Is Christmas poteva essere un album da 5 stelle (ma anche da 4 poteva andare bene no?) e invece abbiamo un prodotto da cui, purtroppo, scappare a gambe levate.
"Buon" Natale