Emis Killa L'erba cattiva
2012 - Carosello Records
Emiliano Giambelli figlio della provincia milanese, classe 1989 esordisce con il suo album L’erba cattiva.
Svezzato a gare di freestyle con al cinema 8mile ed alcuni mixtape cresce in fretta nel panorama hip-hop e rap italiano. I suoi testi e il modo di rappare ricordano molto Marracash con una vena di Nesli. L’album è un lavoro più completo e complesso rispetto ai precedenti lavori portanti avanti e fatta salva l’attitudine “zarra” suo vezzo ma che spacca e divide la critica, il talento è evidente. Difficile risulta semmai superare la soglia dei 25 anni nei fruitori, nonostante l’esplosione sul web e nelle Top Charts di vendita, il prodotto risulta ancora destinato ad un pubblico di giovanissimi affascinato dalla ribalta da rap-star e del trend donne-soldi-celebrità. I Featuting di Fabri Fibra, Marracash, Guè Pequeno e Don Joe sono però un certificato di garanzia sul probabile futuro lucente nella scena hip-hop italiana.
Parole di ghiaccio, Il peggiore e Ognuno per se, quest’ultima realizzata con Guè Pequeno sono le canzoni più interessanti del disco. L’erba cattiva che diviena cover track esce al terzo-quarto ascolto e molto divertente Cashwoman. Come un Pitbull è un pezzo ben realizzato dal “Dogo” Don Joe mentre Il Mondo dei Grandi mostra ancora una volta un Marracash in splendida forma e ancora di molto superiore in questo periodo alla media dei suoi colleghi.
“Il tempo è un dio benigno” sosteneva Sofocle e anche nel caso di Emis Killa il tempo non potrà che far migliorare e maturare tutto il suo talento ancora in parte contratto.
Il risultato di L’erba cattiva è di un mix tra mostri sacri e novità che se da un lato ne può valorizzare il talento dall'altro rischia di offuscare il prodotto, esponendolo come ennesima riproposizione di qualcosa di già presente nel panorama rap italiano.
L’abilità di Emiliano è la sua genuina vocazione e il ritmo, molto più adatto all’ascolto da parte di diversi pubblici rispetto ad altri coetanei dello scenario Rap.