Eleonora Strino I Got Strings
2023 - Cam Jazz
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La scena è quella di un freddo e piovoso pomeriggio berlinese del novembre 2021 che i tre musicisti decidono di riempire di musica, dopo aver rapidamente selezionato insieme i materiali su cui lavorare. Il risultato sembra dar ragione alle scelte fatte – brani di Ellington e Gershwin, qualche canzone immortale, la colonna sonora de Il Postino – e ci riporta un momento di deliziosa magia, seppur circoscritto ad alcune scelte stilistiche ben definite. La brillantezza e la solarità del timbro della chitarra si impongono fin dalla prima nota; entrambe sono messe a servizio di un lavoro di rarefazione e condensazione dei diversi classici citati, che vengono ricondotti al loro cuore emotivo. Al contempo, più che divagazioni armoniche o ritmiche le improvvisazioni di Strino costruiscono delle vere e proprie melodie alternative, spesso con effetti di grande fascino: in questo senso risultano particolarmente riuscite I Let A Song Go Out Of My Heart, Estate di Bruno Martino e soprattutto la ripresa del tema de Il Postino.
Basso e batteria sostengono questo schema, senza però rinunciare a suggerire con discrezione, e qualche volta ad affermare con energia, dinamiche e percorsi diversi. Cohen e Baron sembrano cioè rappresentare un affaccio su una visione del jazz meno melodica e più strettamente afroamericana, nonché più aperta alla contemporaneità. Baron, in particolare, risulta sempre vitale e ben presente facendo “cantare” i suoi tamburi e allestendo una parata di timbri, colori e sottolineature da autentico fuoriclasse. Il raffinato bilanciamento tra il solismo di Strino e lo stile dei suoi due compagni aggiunge così un altro elemento di interesse del disco. Occorre però accingersi all'ascolto con pazienza, nessun pregiudizio sul rischio del “già sentito” e una costante attenzione ai dettagli e alle nuance. Anche dove indulge nello swing e nel ritmo, I Got Strings non abbaglia con effetti speciali ma si apre a poco a poco, come un fiore che sboccia.