Ebo Taylor Llife Stories
2011 - Strut
Ne è un esempio Heaven, il primo brano, in cui lo stacco dei fiati introduce una ritmica che fa da sfondo inesorabile al solo chitarristico morbidamente soul-jazz che lancia il torrido e ripetuto riff dei fiati che introduce i tre soli di sax alto, sax tenore e tromba. Solo quando è abbondantemente passato il quarto minuto si sente la voce di Ebo cantare, ma sarà per poco, giusto il tempo per ripartire con la sua chitarra in libertà. Del 77, come il brano precedente ma in un altro album, è la seguente Atwer Abrosa. Ancora e sempre musica per ballare tra incastri ritmici potenti, fiati torrenziali, chitarre nobili e melodie semplici e accattivanti.
L’album sforna piccole gemme (il tema jazzato di Victory, la velocissima Kwaku Ananse, Peace Of Earth in bilico tra blaxplotation e mid tempo blues-rock, Aba Yaa con la sua morbida ballabilità, Love And Death ipnotica con i suoi cori femminili, il funk selvaggio di What Is Life) e qualche brano più interessante dal punto di vista storico che musicale (anche se il riff è ispirato da Charlie Parker le tastiere di Etuei sono semplicemente imbarazzanti) ma il disco è comunque una rinfrescante (o accaldata) immersione nella musica africana e ghanese degli anni settanta che, come abbiamo potuto scoprire con continuità in questi anni, è stata una fucina interessante e interminabile di, a noi purtroppo oscuri, talenti.