Dunbo SANGUE
2024 - Altafonte Italia/Boc music
Più delicata è Mattia, una sorta di flusso di coscienza che gli permette di far luce nei suoi pensieri e nel suo passato. Su un beat lento e cadenzato ammette di riflettere spesso su ciò che è stato e meno sul dopo, sul futuro. Questi sono solo viaggi con emozioni che ha sparso in giro senza ordine, il fine è scappare da se stesso, ma è consapevole che da solo non potrà mai riuscirci. Nel ritornello, con un autotune molto accentuato, ammette di essersi sbarazzato di tutte le maschere che lo nascondevano, mostrando finalmente la sua vera natura. Sa che sta sprecando la propria vita per cercare qualcosa che forse non arriverà, per ingannare l’attesa di diventare grande.
Con Bipolare descrive sentimenti contrastanti: “vorrei vederti quando ti allontani/ vorrei ucciderti quando ti ho vicino”. Ama quelle cose che non riesce a comprendere appieno, ma odia il non capire ciò che accade all’interno del suo animo. La batteria è cadenzata e nel ritornello esplodono i synth. Si termina con Ma’, in cui Dunbo dà forma a tutti quei conflitti con la figura materna rimasti irrisolti; la produzione è essenziale, ma nel ritornello diventa violenta e cupa.
Il lavoro di Dunbo è breve, ma intenso, regalando pensieri e squarci di vita quotidiana davvero toccanti; questo è possibile anche grazie alle produzioni di Lukino, semplici, ma d’effetto.