Drew Holcomb And The Neighbors Souvenir
2017 - Magnolia Music
#Drew Holcomb And The Neighbors#Americana#Other Americans #Ellie Holcomb #Joe Pisapia #Ian Fitchuk
Facciamo un piccolo excursus per quanti non lo conoscessero: Drew Holcomb and the Neighbors sono una band formatasi nel 2006 dal frontman Drew Holcomb (voce principale, chitarra, armonica) dalla moglie Ellie Holcomb (voce e chitarra; tra l’altro figlia del produttore-songwriter Brown Bannister) e dai sodali Nathan Dugger (chitarra, tastiere), Jonathan Womble (batteria) e Rich Brinsfield (basso).
Drew Holcomb nel 2003 inizia la sua carriera musicale come solista con l’EP Lost And Found registrato a Memphis, sua città natale, mentre nel 2005 pubblica il suo primo album Washed In Blue. Nell’agosto del 2008 con i Neighbors (vicini di casa in quanto abitavano tutti nello stesso paese) pubblicherà l’album Passenger Seat che gli offre una visibilità tale da poter aprire ai concerti di personaggi del calibro di Susan Tedeschi, Ryan Adams, Los Lobos, The Avett Brothers, etc… La strada per le classifiche sembra essere oramai spianata e infatti nel 2011 l’album Chasing Someday debutta al numero 3 della Billboard Heatseekers. Tutto ciò però bisogna riconoscere che non dà alla testa al nostro che nel frattempo continua a impilare nel proprio palmarès ottimi dischi tra cui nel 2013 Good Light e nel 2015 Medicine. Un musicista che potremmo dire essersi fatto tutto da solo a suon di live e progetti autogestiti tramite la sua etichetta: Magnolia Records (tranne Chasing Something uscito per la Dualtone).
Ed eccoci dopo circa 100.000 dischi ad oggi venduti all’ultimo album Souvenir. Il disco, come per il precedente, vede come produttori Joe Pisapia e Ian Fitchuk mentre la band per l’occasione dell’album è allargata a sei elementi con l’entrata di Grant Pittman alle tastiere. L'album, per scelta di Holcomb, è stato registrato come si faceva una volta in presa diretta ovvero si prova un paio di volte e poi: buona la prima.
L’album è composto da undici (riuscitissime) tracce composte dallo stesso Holcomb in collaborazione con Rich Brinsfield e Nathan Dugger. Ci troviamo davanti a brani in cui il nostro è stato abile nel miscelare country-rock con quel pizzico di commerciabilità che comunque non guasta alla natura indipendente dell'album stesso.
Ad aprire troviamo il folk rock di The Morning Song brano impreziosito dalla voce di Holcomb profonda e sognante al tempo stesso; segue la solare California a suon di chitarra elettrica e armonica. Eccoci ad una delle gemme del disco: il singolo “radiofonico” Fight For Love, un brano che possiamo definire “di reazione” in quanto registrato subito dopo l'elezione di Trump a presidente […] You gotta fight for love / Fight for what you're dreaming of [...] ottimo esempio di folk americana tutto chitarra e rabbia nella voce.
Segue la coinvolgente e riflessiva ballad Rowdy Heart, Broken Wing con un’accoppiata fingerpiking-voce decisamente trasognante; riecco affacciare il “ritmo” e la chitarra elettrica di Holcomb con New Year mentre è il pianoforte ad aprire la ballad Sometimes. Ritmi dal sapore tropicale in Mama's Sunshine, Daddy's Rain cantata in coppia con la moglie Ellie, si prosegue con il roots sound di Black And Blue anche qui in coppia con Ellie Holcomb. Folk rock di maniera per Postcard Memories e stupendo uso di pedal-steel in Yellow Rose Of Santa Fe, brano che ci accompagna (ahimè) verso la conclusiva Wild World con Drew (voce e chitarra) e Ellie al pianoforte.
Un disco questo che sente, positivamente e senza viverlo come un peso, l'influenza di songwriters del calibro di Bob Dylan, Bruce Springsteen, etc... Un disco che di sicuro consacra Drew Holcomb and the Neighbors una delle migliori band nel circuito “americana”.
Che dire se non che questo è un disco decisamente consigliato.