Drc Music Kinshasa One Two
2011 - Warp
Si può discutere per anni se sia meglio la tradizione pura o la meticciazione di prodotti come questo Kinshasa One Two, ma io penso che l’autenticità sia la cosa migliore da ricercare e in quest’album di “autenticità” c’è né in abbondanza. Non stiamo parlando delle cartoline africane più tradizionalmente convenzionali che tutti ci aspetteremmo. Stiamo parlando della musica in società che, almeno negli agglomerati urbani, hanno abbandonato la musica dei padri, o meglio, l’hanno riveduta e corretta a passo, o in anticipo, sui tempi.
E allora il buon Damon raccoglie una dozzina tra amici e produttori, tra cui Dan The Automator dai Gorillaz e Richard Russel boss della XL Record, e arriva a Kinshasa dove per cinque giorni registra con una cinquantina di musicisti locali. Tornato a casa, i risultati sono stati postprodotti e editati in questo cd che di splendido, oltre che alla musica, ha anche una realizzazione grafica veramente unica con bellissime foto di strumenti, più o meno tradizionali, auto costruiti.
Si parte bene con il potente Dubstep Etnico di Hallò con le voci di Tout Puissant, Nelly Liyemge e dello stesso Damon Albarn nell’unica esposizione in prima persona. Segue K-Town con la circolarità del suo tema, prima accennato e poi spinto con una ritmica afro che vira verso uno ska/reggae a cui è impossibile resistere. Lourds è costruito con un bel sampler di uno strumento a corda sostenuto da percussioni intense e mai soffocanti. Sembrano partire più tradizionali We Come From The Forest e Customs con le percussioni intense del Bokatola System, ma l’aggiunta di un’elettronica virata noise porta i brani verso dimensioni inedite e meno rassicuranti. Intenerisce invece Virginia, dialogo madre/figlia, con le voci di Magakala Virginia Yollande e Virginia Hollande
Il brano più intenso e rappresentativo del lotto sembra essere la scurissima Ah Congo in cui un testo potente si adagia su una ritmica inquietante costruita su decine di sampler e frammenti noise che restituiscono appieno una africanità tanto vera quanto lontana dall’iconografia più rassicurante.
Three Piece Sweet è un potente rap su base dapprima acustica quindi più puramente elettronica mentre la seguente If You Wish To Stay Alive ha andature quasi industrial. Chiude l’album il collage sonoro di Departure. Il Cd finisce qui ma ancora tre brani sono in download gratuito presso il sito.
Ricordo che il progetto DRC Music-Kinshasa One Two non ha solo una componente musicale ma, anzi, è fondamentalmente una operazione umanitaria a sostegno del consorzio di organizzazioni umanitarie Oxfarm (www.oxfatm.org/drc) che lavora in un paese, il Congo, che negli ultimi quindici anni ha visto la morte stimata di più di 5 milioni di persone e, ad oggi, vede quasi 2 milioni di senza tetto sul suo territorio. Questo un altro buon motivo per consigliare un disco che, nonostante non sia proprio “fresco di giornata”, è assolutamente attuale sia dal punto di vista umanitario che musicale!