Don Diego September`s Rag
2019 - GO COUNTRY Records
Una carriera assai longeva se si pensa che già più di 25 anni fa aveva fondato gli Adels, band di rockabilly con la quale ha inciso dodici dischi e girato tutta Europa. Nel 2014 fonda il Don Diego Trio con l’intento di rendere omaggio ed un tributo alla musica roots americana. Se non conoscete Don Diego dovete assolutamente riparare dato che siamo di fronte ad un personaggio eclettico, un grande chitarrista, profondo conoscitore della musica americana, collezionista e grande estima tore di country, rock and roll, rockabilly, western-swing, honky-tonk, ’40, ’50, ’60. Al suo attivo numerose tournée negli Stati Uniti dove ha anche inciso ed un curriculum con almeno 6 dischi.
Come The Coguaros (un progetto distinto del Don Diego Trio) ha inoltre inciso un CD Kalura (2018) di surf strumentale, exotica giusto per far capire la versatilità di Don Diego e soci.
Diego e compagni hanno ricevuto la nomination come migliore rockabilly band per ben tre volte all’interno degli Ameripolitan Awards. Abilissimo con la Telecaster, virtuoso del suo strumento, si è dedicato recentemente alla musica acustica (complici Merle Travis, Chet Atkins o l’album American Recordings di Johnny Cash per sola voce e chitarra). September’s Rag è Diego Geraci a casa sua, che suona la chitarra e racconta le sue storie affondando le sue radici nella musica tradizionale americana.
L’idea dell’album è di mettersi a nudo con le proprie canzoni, scarne e minimali che raccontano di sé, della sua famiglia, della sua vita, dei suoi ritmi, dei suoi amici che gli sono accanto e di quelli che non ci sono più. La sua storia è quella di un non più giovane siciliano di Caltanissetta che si trasferisce al nord, in Piemonte ad Ivrea, passando dalle calde spiagge assolate dell’isola alle nebbie e alle alte montagne innevate del confine a nord ovest.
Canzoni che fanno parte del suo DNA, la musica americana: country, ragtime, fingerpickin’, blues, rockabilly, honk-tonk, western-swing e folk. Diego conferma in queste 14 canzoni tutta la sua predilezione per lo stile chitarristico di Merle Travis, Chet Atkins, Doc Watson, Dale Watson, Leon Redbone, Django Reinhardt ma al tempo stesso anche il suo amore per Johnny Cash, Hank Thompson, Ernest Tubb. Un disco inciso tutto da solo nel soggiorno di casa sua nel settembre del 2018 con un solo microfono alla giusta distanza. Racconta Diego ...ogni volta che inizio a lavorare ad un nuovo progetto mi eclisso, inizio a scrivere canzoni, butto giù dei testi ovunque mi trovi, registro linee vocali o giri di accordi sul telefono, scrivo frasi senza senso sui tovaglioli o volantini trovati per caso… ed è proprio così che nasce September’s Rag, semplice, acustico, intimo, intimistico ed inciso in perfetta solitudine, un passaggio necessario per la sua crescita artistica.
Diego è maestro di cerimonia, canta in un perfetto inglese da vero country-man con il suo tocco inconfondibile e la chitarra dal tiro micidiale.
Il disco nasce sulla scia di album adorati da Don Diego come Folk Songs Of The Hills del 1947 e Walking The Strings del 1960 di Merle Travis. Merle è il mago del fingerpicking, un approccio tecnico il suo applicabile ad un repertorio che comprendeva blues, ragtime e melodie popolari poi definito e chiamato Travis Picking e con l’utilizzo costante del thumbpick (plettro) agganciato al pollice della mano destra. Un particolare stile esecutivo che mette bene in risalto il carattere polifonico dello strumento quasi ci fossero due chitarristi che suonano assieme, uno che accompagna con i bassi sincopati e l’altro che suona la linea melodica. Don Diego fa tutto da solo. Ascoltatelo proprio in September’s Rag, la canzone che dà il titolo all’album e rimarrete sbalorditi per la sua bravura, la maestria ed il suo costante esercizio stilistico.
12 su 14 sono sue composizioni, fa eccezione On the Sunny Side OF The Street scritta nel 1930 da Jimmy Mc Hugh la musica e Dorothy Fields le parole, anche se si dice che la vera paternità andrebbe a Fats Waller che vendette i diritti del brano. Uno standard, uno swing che ricordiamo è stato inciso da Louis Armstrong & Orchestra per la Polydor nel 1937 ed in seguito è divenuto un classico cantato o inciso dai maggiori artisti e jazzisti tra cui Dave Brubeck, Benny Goodman, Dizzie Gillespie, Bing Crosby, Lionel Hampton, Bing Crosby, Art Tatum, Count Basie, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Keely Smith (l’ex moglie di Louis Prima), Tommy Dorsey, Lester Young, Doris Day, James Booker, Willie Nelson. L’altra cosiddetta cover è Straighten Up And Fly Right, un brano composto da Nat King Cole e Irving Mills nel 1943 ed inciso da The King Cole Trio ed in seguito anche da molti altri tra cui le Andrew Sisters e Bob Wills.
Ma ci sono anche delle belle sorprese e dei valori aggiunti al disco. Beatrice Geraci, figlia d’arte di Diego esordisce proprio in Straighten Up And Fly Right ed i due swingano che è una meraviglia regalandoci un bel momento musicale. L’eccentrico e multistrumentista Cris Mantello invece appare al banjo, mandolino e dobro in A Rooster And A Gun e Fishing Boat.
Un apprezzamento speciale va anche a Paolo Pizzi e alla Go Country Records di Bologna che hanno il coraggio di investire su artisti italiani di grande livello anche se poco conosciuti al grande pubblico e ad un disco come quello di Don Diego, raffinato, elegante, riflessivo, di alta qualità, suonato con classe e assai piacevole d’ascoltare.