Siamo onesti: se non si è seguaci della setta hip hop si fatica a leggere opinioni sul genere dai non membri del clan; ed è un errore aggiungo io, perché qui di cose da imparare ce ne sono moltissime.
Hocus Pocus è l’ultima formula magica di Dj Myke, negli ambienti venerato per la sua abilità a skratchare e per l´invettiva nel creare suoni nuovi (a tal proposito evidenziamo il suo progetto storico denominato Maninskratch) fino ad arrivare a questa opera collettiva. Un dj sempre alla ricerca d’ innovazione nelle basi con sound alternativi, ha deciso di riunire intorno a se il meglio della parrocchia rap e non, lanciando qualche sguardo di intesa anche oltre confine come ci testimoniano le presenze di Dre Love (con un omaggio al funky hip hop) o la dance hall di Emanuel Kadamawi. Il risultato è stato ottimale riuscendo a dire qualcosa di diverso in questo ambito musicale; premesso che chi vi parla non è ne’ seguace ne’ amante appassionato del genere in questione, ma vi posso assicurare che scoprire questa collettiva dell’hip hop è stato alquanto divertente.
L’hip hop da noi altri soffre di una malattia non troppo rara,´il pregiudizio´, forse per il connotato di nicchia che si è sempre ritagliato, però in cuor suo questo genere continua imperterrito per la sua vecchia strada, percorre il suo vecchio sentiero culturale e continua ad essere aperto a qualsiasi contaminazione pur mantenendo una forte identità, senza considerare il condensato di spazzatura che ogni tanto il main-stream tenta di propinarci con questo mezzo. Potrebbe essere questo l’intento comunicativo di Dj Myke, il quale ha composto il suo collage sonoro riuscendo a comprendere lo stile di ogni artista presente sul disco (tra i tanti anche quelli che con il Rap centrano ben poco). C’è inoltre l’abilità di esibire e ripercorre in maniera equilibrata i diversi tracciati del genere: dalle tendenze più recenti, al recupero dei suoni anticati r´n´b fino a trattare quegli intermezzi ballabili dall’andamento funky e perché no ´alternativi´, senza tralasciare lo stile più esasperato (Narcos) oltre al classicismo di genere (Esa). Una sorta di riproduzione in stile che un forte marchio suonato da Dj Myke.
Di rime ce ne’ fino alla nausea, dal ghetto milanese di Fabri Fibra ai pezzi più ´intellectual´ di Rancore, o il cantautorato dell’ospite inatteso Max Zanotti (Deasonika) fino alla solita periferia urbana che emerge sotto ogni forma: non c’è ambiente che non viene tirato in ballo, persino lo slang partenopeo grazie all’interpretazione offerta da Lucariello e Famiglia a cui il nostro ´giradischi´ associa un sample di chitarra acustica da brivido.
Amanti o meno, seguaci e neofiti, Dj Myke vi farà pulsare i bassi come non mai: complimenti!