Deluded By Lesbians Heavy Medal / L`altra faccia della medaglia
2013 - Godz / Halidon
Sì, perché se fate una veloce carrellata dell’album o degli album (simpatica la trovata di registrare lo stesso materiale sia in italiano sia in inglese … Heavy medal /L’altra faccia della medaglia) dati alle stampe, vi accorgerete che si passa con estrema semplicità e naturalezza dal synth di ottanta memoria al quasi heavy metal, dal surf/garage punk (alla Blink 182 e alla Green Day per intenderci) al post punk in salsa Devo, dallo stone rocker americano (Kyuss, Primus) a tutto il Brit rock degli anni Novanta (Manic Street Preachers, Shed Seven, Muse in primis). Una marmellata dai toni disimpegnati più che di protesta, dall’anima accidiosa più che nichilista, dall’ aria sorniona più che naif.
Ma in fondo cos’è la musica se non espressione del proprio tempo? E loro riescono benissimo a essere cassa di risonanza di tutte le contraddizioni di una società in crisi e una generazione (quella giovanile) che non vuole sentire parlare di maestri e di futuro. In compenso con quest’opera si certifica sul campo un apprendistato fatto di tanti suoni, stili e pose introitati e assimilati alla perfezione. Un excursus che niente aggiunge a quello che già sappiamo, ma che in qualche modo diventa strumento di allenamento.
Ne esce un lavoro piacevole e con tanta energia che, seppur possa apparire a tratti semplicemente kitsch rock, ha il pregio invece di fornire una piattaforma di lavoro da cui partire per consacrare una propria identità. Una lunga cavalcata che ha l’unica pretesa di divertire e divertirsi e come ogni sbronza che si rispetti non si danna l’anima a discutere sul sesso degli angeli. Come un viaggio lungo una notte intera questa sequenza di ammiccamenti adolescenziali misti a voli pindarici ci regalano quello che ognuno di noi si aspetta da una nottata brava: adrenalina, godimento, piacere e disincanto. Lo si capisce subito con The Drummer quello che ci spetta e quello che non potremo mai avere. Il fatto di continuare o meno l’ascolto dipenderà per molti di voi da quanto sarete disposti a sporcarvi le mani (e le orecchie) … E se con Cuccioletto vi sarete divertiti allora potrete veramente arrivare fino in fondo.
Alla fine mi si passi l’espressione: “Perché no…” L’importante è che questo episodio rimanga un unicum. Per crescere bisogna fare delle scelte e il trio milanese, dopo la verve mostrata in quest’occasione, dovrà in futuro metterci la faccia per raccontarci una nuova pagina di rock’n roll, pena il relegarsi a mero ruolo di cover band. In bocca al lupo…