The Last Southern Gentlemen<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz

Delfeayo Marsalis The Last Southern Gentlemen

2014 - Troubadour Jass / IRD

08/03/2015 di Pietro Cozzi

#Delfeayo Marsalis#Jazz Blues Black#Jazz #Jazz #Strumentale #Mainstream

Swing, groove, entertainment: se sei un musicista di New Orleans, suonare jazz significa soprattutto questo, fin dal primo vagito della musica afroamericana. Melodia, arrangiamenti e interplay vengono di conseguenza. Qui si suona soprattutto per intrattenere e Delfeayo Marsalis, l'ennesima scoperta dell'infinita “Marsalis dynasty”, ne fa una questione di stile, da impeccabile ed elegante gentiluomo del sud. Dei suoi due fratelli più famosi sappiamo già tutto: dall'inappuntabile “conservatorismo” musicale di Wynton e della sua sublime Jazz at Lincoln Center Orchestra al più coraggioso (e rischioso) crossover tra i generi di Brandford, che proprio l'anno scorso ha pubblicato un convincente disco registrato dal vivo, in perfetta solitudine, alla Grace Cathedral di San Francisco. Ma poi ci sono il padre Ellis Marsalis, professore di musica, che in questo lavoro suona il piano, l'altro fratello Jason, percussionista, e finalmente Delfeayo, trombonista dotato di una sonorità calda e morbida come la seta, costruita sul modello di J.J. Johnson, padre del trombone jazz moderno.

Per questa sua rara uscita discografica – Delfeayo lavora soprattutto come produttore – ha scelto di esercitarsi su ballate e standard della musica americana degli anni '30 e '40, interpretate con garbo e classe. Divertimento di lusso, come da premessa, senza voli pindarici o idee complesse ma frutto di un lungo lavoro di studio e selezione. Il feeling è rilassato e piacevole, limpido come il cielo di un sereno pomeriggio del sud, intorbidito solo dal suono intrigante e bluesy delle sordine del trombone e dalla batteria di Marvin “Smitty” Smith. Già collaboratore di Dave Holland e Steve Coleman, Smith è la rivelazione del disco. Il suo arsenale di percussioni crea un efficace fondale di colori e poliritmie per il solista: la swingante Autumn Leaves, il groove funky di Can You Tell Me How To Get To Sesame Street e il beat latino di The Man With 2 Left Feet sono gli esempi migliori. Dalla sua notevole perizia tecnica Delfeayo Marsalis distilla romanticismo in purezza, cullandoci con languidi fraseggi sul dondolo della memoria in bianco e nero: I'm Confessin' That I Love You è un blues lento di grande dolcezza; My Romance, che John Clayton introduce a sorpresa suonando il basso con l'archetto, è il brano più toccante della raccolta; Nancy (With The Laughing Face) risplende di grazia luminosa. Solo qua e là e temi e gli assoli si intensificano di sfumature e accelerazioni, come in Speak Low, costruito come un pezzo bop classico, con gli assoli e gli “stacchi” della batteria nel finale, e That Old Feeling.

Certo il trombone moderno, nel jazz, viaggia su strade diverse, e raccoglie stili e sonorità del passato per seminarli in un contesto più moderno, innovativo, controverso, vitale. Lo dimostra, nel suo piccolo, anche lo scenario italiano, che alle faccia del provincialismo e dell'esterofilia dilaganti (due facce della stessa medaglia) può contare su due giovani campioni delle strumento come Mauro Ottolini e Gianluca Petrella. Ma non è a un gentiluomo del sud che si può chiedere di aprire uno squarcio sul futuro, soprattutto se il passato è riletto come in questo lavoro, con classe e profondità. Per un'ora e dieci minuti vale la pena mollare l'ansia di modernismo a tutti costi e rilassarsi un po', magari per convincersi che, in fondo, la musica ha un grande futuro anche alle spalle.

 

Track List

  • The Secret Love Affair
  • Autumn Leaves
  • She`s Funny That Way
  • Can You Tell Me How To Get To Sesame Street?
  • I`m Confessin (That I Love You)
  • But Beautiful
  • Speak Low
  • Nancy (With The Laughing Face)
  • The Man With 2 Left Feet
  • That Old Feeling
  • My Romance
  • If I Were A Bell
  • I Cover The Waterfront