Dave Rowntree Radio Songs
2023 - Cooking Vinyl, Egea Music, The Orchard
La radio per certi versi è l’essenza della libertà nell’ascolto. Radio Songs, lavoro solista di Dave Rowntree, già noto come batterista dei Blur, è libertà. Anche senza scomodare le radio libere degli anni ’70 o la mitica Radio Rock (I love Radio Rock, 2009) è innegabile che, passando da una stazione all’altra, si possa assaporare di tutto, anche restando sopresi. Sorpresa e diversificazione che invece gli algoritmi delle piattaforme moderne tendono spesso a ridurre. Così questo lavoro permette di ritrovare stupore e varietà, attraverso un gioco di apparizioni e scomparse. Il risultato è decisamente difficile da incasellare a livello sonoro: c’è qualcosa di sixties, qualcosa di britpop; ci sono parti orchestrali, distorsioni, riverberi. Ma la sensazione che si prova nell’ascolto non ha niente a che vedere con il disordine, piuttosto ci si sente come esploratori di un universo sconosciuto.
“Suona come tu avessi una radio sintonizzata con delle interferenze e tu girassi la manopola, e spuntasse la canzone. Allora tu giri la manopola di nuovo, e la canzone si dissolve nuovamente nelle interferenze”. Queste parole di Rowntree nel descrivere i brani trovano in Downtown e London Bridge la loro perfetta incarnazione. La prima canzone sembra “disturbata” dal pulsare mattutino della vita cittadina, mentre nella seconda i coretti del refrain sembrano emergere da rumori metallici, come se i meccanismi del ponte stessero andando in crisi.
1000 Miles ha un approccio decisamente lo-fi che replica un doloroso senso di smarrimento che si prova al risveglio quando si è lontani, quando ancora gli occhi nemmeno hanno messo a fuoco ciò che li circonda. “1000 miles from home”… dove si potrebbe essere? Forse sul Volcano. Volcano è il punto di convergenza di tanti mondi world che sembrano essersi dati appuntamento lassù in cima, proprio prima dell’eruzione (sonora) sul finale. In fondo che Radio Songs fosse in grado di portarci lontano avremmo dovuto già capirlo dall’iniziale Devil's Island che filtra e trasforma in echi di sirene ritmi tribali.
Radio Songs sembra una trasmissione radiofonica ascoltata in sogno, dove la dimensione onirica e il dolore della realtà (Black Sheep) fluiscono ininterrotti. Lo speaker rimane silente, eppure c’è, “un po’ nomade, mai del tutto soddisfatto” come si autodefinisce: Dave Rowntree con questo album va ben oltre l’essere un ottimo polistrumentista e la fama ottenuta con i Blur, narrando un’ Odissea nel suono e nella vita.
“Suona come tu avessi una radio sintonizzata con delle interferenze e tu girassi la manopola, e spuntasse la canzone. Allora tu giri la manopola di nuovo, e la canzone si dissolve nuovamente nelle interferenze”. Queste parole di Rowntree nel descrivere i brani trovano in Downtown e London Bridge la loro perfetta incarnazione. La prima canzone sembra “disturbata” dal pulsare mattutino della vita cittadina, mentre nella seconda i coretti del refrain sembrano emergere da rumori metallici, come se i meccanismi del ponte stessero andando in crisi.
1000 Miles ha un approccio decisamente lo-fi che replica un doloroso senso di smarrimento che si prova al risveglio quando si è lontani, quando ancora gli occhi nemmeno hanno messo a fuoco ciò che li circonda. “1000 miles from home”… dove si potrebbe essere? Forse sul Volcano. Volcano è il punto di convergenza di tanti mondi world che sembrano essersi dati appuntamento lassù in cima, proprio prima dell’eruzione (sonora) sul finale. In fondo che Radio Songs fosse in grado di portarci lontano avremmo dovuto già capirlo dall’iniziale Devil's Island che filtra e trasforma in echi di sirene ritmi tribali.
Radio Songs sembra una trasmissione radiofonica ascoltata in sogno, dove la dimensione onirica e il dolore della realtà (Black Sheep) fluiscono ininterrotti. Lo speaker rimane silente, eppure c’è, “un po’ nomade, mai del tutto soddisfatto” come si autodefinisce: Dave Rowntree con questo album va ben oltre l’essere un ottimo polistrumentista e la fama ottenuta con i Blur, narrando un’ Odissea nel suono e nella vita.
