Talassa<small></small>
World • Folk • Musica Mediterranea, Jazz, Roots rock

Dario Muci Talassa

2024 - Zero Nove Nove

24/09/2024 di Davide Bonamici

#Dario Muci#World#Folk

Una narrazione del Salento, con tutte le sue contraddizioni e meraviglie, raccontando chiunque lo animi, chiunque soffra per le ipocrisie, e lodando comunque quel mare che unisce i popoli. Nasce così Talassa, lavoro discografico di Dario Muci.

La prima critica appare in A li furisi, un brano dai ritmi blues che racconta il Salento e la vita contadina, in cui vengono sottolineati la povertà vissuta dai contadini, lo sfruttamento e una dignità continuamente calpestata, ma mai persa. La protesta continua, dal punto di vista di donne e bambini, in Sant’Asili: una critica a chi distrugge il presente e anche il futuro delle giovani generazioni, facendo soffrire la propria terra. Un brano in cui spiccano sonorità roots-rock e funk, con richiami nel testo al rap. Diverse, invece, sono le sonorità di Ommuammare: si unisce un lento folk alla musica mediorientale, sia a livello musicale sia testuale, dove appare la voce di Nabil Salameh. Il brano racconta di chi tenta la traversata del Mediterraneo e che spesso muore nell’indifferenza generale, o addirittura nella felicità di chi prova odio per altri esseri umani.

Dal dolore a un grido di speranza e forza, nonostante le difficoltà, cantato in Moi ca nc’è nu Sule: nel pezzo si sposano suoni legati alla musica mediterranea e al pop. Giunge un’altra canzone di protesta, Mohamed, contro lo sfruttamento degli immigrati nei campi, che spesso vengono uccisi dalla disumanità del caporalato. Le sonorità tendono alla musica jazz, in cui spicca il piano di Raphael Gualazzi, che accompagna Muci insieme alla voce di Enza Pagliara. Dopo la forza del messaggio di protesta, arriva Talassa, una dedica d’amore al mare e alle sensazioni che suscita nella mente di chi lo racconta. Tra le onde sonore di folk e musica mediterranea, il testo è in lingua greca, come il nome della divinità Talassa, che rappresentava il mare nella mitologia.

La vita nei campi e lo sfruttamento dei braccianti ritornano in Sciurnatieri, un brano in cui si fondono sonorità jazz, roots-rock e folk. Chiude l’opera Ulivi, un’altra dedica romantica, ma questa volta a un simbolo della propria terra e al Salento stesso. Il sound unisce tratti di musica folk a quelli della musica mediterranea.

Talassa è un forte racconto del Salento, delle anime che lo compongono e che spesso patiscono una sofferenza, dovuta a chi distrugge ogni giorno la propria terra, inquinandola e favorendo atteggiamenti disumani. Dario Muci è il narratore di questo viaggio nel mare del Salento, una voce che racconta con forza una terra amata, ma sottolineando ogni contraddizione e lo spirito di chi resiste nel credere in un futuro migliore.

Track List

  • A li furisi
  • Sant`Asili
  • Ommuammare
  • Moi ca nc`e` lu Sule
  • Mohamed
  • Talassa
  • Sciurnatieri
  • Ulivi