Daniele Tenca Love Is The Only Law
2016 - Route 61
#Daniele Tenca#Americana#Roots #Heggy Vezzano #Antonio ``Cooper`` Cupertino #Tony Rotta #Pablo Leoni #Luca Tonani #Leo Ghiringhelli #Joe Barreca #Riccardo Gibertini #Marco Zaghi #Route 61
Diciamo subito che Daniele Tenca ci piace, lo abbiamo sempre stimato, ad iniziare dalla sua capacità di gestire in modo molto professionale la propria presenza nella scena musicale; è uno serio, preciso, non ha fretta e produce dischi solo quando è pronto e ha qualcosa da dire attraverso buone canzoni, sarà forse perché influenzato dall’ambiente lavorativo in cui opera, per cui nulla è dato al caso ma è frutto di un percorso di puntuale programmazione.
Tenca, dopo essersi recentemente fatto conoscere ed apprezzare da Guy Davis, anche per aver aperto qualche data dell’ultimo tour del grande bluesman americano, ha convinto Davis a co-produrre e supervisionare i lavori di questo nuovo episodio Love Is The Only Law, quarto album dell’artista milanese dietro al quale c’è ancora la Route 61 di Ermanno Labianca.
Dopo Guarda il sole (2007, in italiano) Blues For The Working Class (2010) Wake Up Nation (2013) affronta il quarto album, terzo consecutivo per Route 61, nell’ottica che squadra che vince non si cambia, ha mantenuto la fida e “allargata” Blues For the Working Class Band, con cui normalmente infiamma i pregevoli live set, facendosi assistere in studio da quel piccolo Re Mida, del quale dovremmo andare orgogliosi, che risponde al nome di Antonio “Cooper” Cupertino, un eccellente produttore che sta dietro dischi importanti, italiani ed internazionali.
La sua musica è sempre basata su un rock stradaiolo intriso di blues ma questa volta a mutare sono I temi dei testi che vanno a costituire la struttura portante dell’album, testi che da sempre rivestono un peso specifico ponderoso nei suoi lavori e dopo aver esplorato, tenendo alto lo sguardo, la precarietà del lavoro, il disagio sociale e i guasti prodotti dell’economia globale, Daniele ora abbassa gli occhi e tende i ricettori dell’anima con l’obiettivo di guardarsi dentro e trasmettere le vibrazioni mosse dai problemi individuali che, a ben vedere, risultano essere comunque problemi universali del vivere quotidiano dell’uomo che è sempre in compagnia e spesso in conflitto con se stesso, bisognoso quant’è d’amore, ecco perché del titolo ”L’amore è l’unica legge” che “dovrebbe” governare il mondo.
L’album parte con il profumo del portico trasmesso dal country blues acustico Love Is The Only Law pt. 1, con la chitarra di Guy Davis e la rassicurante voce di Daniele poi, complessivamente, il disco vira verso toni più legati ad atmosfere sixties, è quindi piacevole ascoltare mood e riff a là Cream in Along Your Path (strepitoso l’arrangiamento dei fiati che chiamano e rispondono alle chitarre) oppure i sentori southern di The Day You’ll Say Sorry, mentre più Doors, ma anche Cave, in Haunted House, con tanto di effetto puntina nell’intro, e nella ipnotica Darker Side. Ma tutti i nove pezzi hanno spessore e personalità che trascende i modelli citati.
I Brani sono suonati in maniera impeccabile perché, se è vero che non si finisce mai di imparare e questa è la regola nella nella vita, cosa hanno ancora da imparare Daniele Tenca e la sua storica band I Blues For The Working Class?! forse ben poco in quanto Heggi Vezzano è il mostro che conosciamo, se poi viene doppiato da un altro chitarrista in grande crescita come Leo Ghiringhelli ed una sezione ritmica stellare che alterna Pablo Leoni e Tony Rotta ai tamburi e Joe Barreca e Luca Tonani al basso, possiamo essere certi che il suono che ne esce sta al passo con il meglio che oggi si possa ascoltare dalle nostre parti.
Non rimane che dire: Tenca è una delle punte di diamante del nostro cantautorato folk rock blues, tra i pochi artisti che possono attraversare l’Atlantico e frequentare, a testa alta, i locali della East Coast avendo la certezza di ricevere l’attenzione e l’ascolto che merita.