Criminal Jokers Bestie
2012 - 42 Records
Ogni traccia è permeata da quella sfacciata sicurezza, forse ancora adolescenziale, e caratterizzata da un costante e maturo velo di malinconia; il suono puramente Criminal Jokers adesso è quasi esattamente individuabile rispettoalle sonorità un pò troppo generiche del passato. A tal proposito, sarà che voce, membra e un bel pezzo della ritmica convergono nella stessa persona, che ogni traccia del disco pare scandire ogni secondo a colpi di rullante; sveliamo il mistero, produttore del disco (insieme a Manuele Max Fusaroli) è Francesco Motta, cantante ed eccellente batterista degli stessi Criminal.
Ascoltando questo disco si viene come risucchiati in un vortice emozionale, tanta è la capacità comunicativa che racchiude: ad un tratto si è come scossi, svegliati dall'incessante frenesia di Da solo non basti, che con i suoi toni freddi, "schifosamente" reali e i suoni dissonanti e elettronicamente rafforzati, ci riporta immediatamente coi piedi per terra (a mio avviso il pezzo più bello del disco); da qui in poi si rientra in carreggiata, ci si ferma ogni tanto a respirare, a riflettere, ma sempre accompagnati da quello stesso ensemble di sonorità.
Stupenda è Occhi bianchi, una sorta di preghiera solenne ad una madre presunta, un sofferto desiderio di credere in qualcosa che poi non c'è; a condir questa straordinaria canzone un pianoforte malinconico e incostante, mentre in quella successiva ascoltiamo gli archi, che quasi in tono austero e di rimprovero ci accompagnano verso la fine del disco.
Atteggiamento da duri, pathos da rockstar e sound da alternativi impegnati: questa è la formula che fa di questo lavoro un album "perfetto".