Commitment The Complete Recordings 1981/1983
2011 - NoBusiness Records
Per tali ragioni questa doppia ristampa del collettivo Commitment è fondamentale. Le registrazioni qui incluse comprendono la ristampa di un Lp (l’unico, omonimo, pubblicato dal gruppo nel 1981) e un album dal vivo risalente a un breve tour europeo del 1983, prima dello scioglimento. La musica del gruppo è un documento fondamentale per capire le evoluzioni sociali e musicali di quella stagione di jazz d’avanguardia che, tra New York e Chicago, ha traghettato suoni e consapevolezza politica nell’oggi, attraversando i mille rivoli della postmodernità con una tensione al futuro che però manteneva il proprio ancoraggio saldamente legato alla propria storia.
Questi i compagni di avventura di un giovanissimo Parker. Will Connel Jr, polistrumentista di origini losangeline che nei Sessanta si trasferisce a New York, dopo le rivolte che incendiano il ghetto di Watts, nelle file del collettivo del pianista Horace Tapscott; oltre che suonare il contralto nella sua Pan African People Arkestra, lavora come arrangiatore per la Motown, ma non solo: le parti orchestrali di Skies of America di Ornette Coleman sono anche merito suo. Jason Kao Hwang, qui a violino e viola, discendente di prima generazione di immigrati cinesi, cresce vicino a Chicago, e partecipa attivamente alla stagione dei loft newyorchesi, come lo studio Rivbea di Sam Rivers; Zen Matsuura, batterista, nato a Kobe e cresciuto a Tokio, respira le difficoltà e i pregiudizi della società giapponese nei confronti di chi come lui ha un padre coreano; a seguito di queste difficoltà abbandona il liceo, e, sotto l’ala protettiva dello zio, che gli trasmette la passione per il jazz, riprendere gli studi e si trasferisce negli States per studiare batteria.
Il trampolino di lancio del quattro musicisti è il Soundscape, il loft dell’etnomusicologa Verna Gills, in cui si esibiscono alternandosi ad artisti più famosi, ottenendo un successo che servirà da trampolino di lancio per le carriere di tutti e quatto. Sonorizzano filmati (spesso incentrati sulle difficoltà di integrazione delle varie etnie presenti nel tessuto urbano, ma non solo) creati dagli studenti della vicina New York University o da filmmaker indipendenti, e spesso suonano per finanziare le attività delle associazioni (come il Basement Workshop) che si occupano di disancorare dall’emarginazione le minoranze sul territorio puntando sulla consapevolezza della propria identità. Inizia a formarsi una scena, transgenerazionale, i cui protagonisti sono ancora oggi all’ordine del giorno in ambito di musica creativa: Roy Campbell, Ahmed Abdullah, e i defunti Billy Bang e Reggie Workman tra gli altri.
La musica stipata in questi due compact è piena di influenze etniche convogliate in una visione della musica fortemente personale, testa di ponte tra la vecchia scuola dell’avanguardia chiacagoana e le più recenti esperienze newyorchesi. Atmosfere meditative (Mountain Song, Famine, Grassy Hills the Sun), grooves torrenziali (The web of forces), omaggi all’AACM (No Name). Mentre il materiale dal vivo, che occupa le ultime tre tracce del primo disco e il secondo per intero, sono un’espansione nello spazio e nel tempo, occupate dalla stessa tensione che sarà poi dei collettivi In Order To Survive e Little Huey Creative Music Orchestra. Musica indispensabile, vitale, espressione dell’umano, al meglio, come poche altre.