C`Mon Tigre Habitat
2023 - Intersuoni/Believe
C’Mon Tigre sono un viaggio. Per certi versi, pur con diverse sonorità, i loro progetti fanno pensare a quelli dei Calibro 35 per la trasversalità con cui fondono generi diversi, in questo caso elettronica, jazz e musica brasiliana. Nel parlare dell’ultimo disco il duo afferma: "è una testimonianza del potere della fusione musicale, avvicinando mondi apparentemente lontani e illustrando la stretta interconnessione che esiste tra loro. L'album è profondamente influenzato dalla tradizione brasiliana, le radici ritmi che sono nella samba, nel forrò, e viaggiano attraverso strumenti e tempi che provengono da questa magnificenza culturale. Tuttavia il suono conserva ancora quegli elementi che hanno caratterizzato il progetto fino a oggi, finendo per restituire un paesaggio sonoro riccamente stratificato”.
Habitat, il titolo del loro nuovo album, è una parola che ha un significato ben preciso. Habitat indica la casa, il mondo in cui viviamo e che spesso violentiamo ed abbrutiamo. In cui creature come uccelli e pesci, protagonisti dell’introduttiva Goodbye Reality, sono in pericolo. La traccia iniziale, che omaggia Chico Buarque, precede il primo duetto del disco, quello con Seun Kuti in The Botanist. Un intarsio di sonorità in cui si incastona il sax, a scaldare un approccio inizialmente più elettronico del brano.
Xenia França porta il calore di San Paolo e del Brasile in Teen Age Kingdom, proprio in quel regno, l’adolescenza, fatto spesso di freddo interiore, paura di crescere, smarrimento. Quel calore che, in chiave funk, anima Sixty Four Seasons. Giovanni Truppi fa capolino nel flusso di coscienza di Sento Un Morso Dolce, tra psicanalisi e surrealismo.
Arto Lindsay presta la sua voce Keep Watching Me: il risultato è una It’s Oh So Quiet straniata e straniante, dolce, ma distorta, stupita e stupefacente.
Habitat è una casa dalle mille stanze, per preservare la bellezza di ogni angolo di mondo.
Tour
10.02.24 | Bologna - TPO
21.02.24 | Milano - Santeria Toscana 31
22.02.24 | Torino - Hiroshima Mon Amour
07.03.24 | Roma - Monk Club
08.03.24 | Molfetta (BA) - Eremo Club
15.03.24 | Pordenone - Capitol
Le canzoni dei Habitat, il titolo del loro nuovo album, è una parola che ha un significato ben preciso. Habitat indica la casa, il mondo in cui viviamo e che spesso violentiamo ed abbrutiamo. In cui creature come uccelli e pesci, protagonisti dell’introduttiva Goodbye Reality, sono in pericolo. La traccia iniziale, che omaggia Chico Buarque, precede il primo duetto del disco, quello con Seun Kuti in The Botanist. Un intarsio di sonorità in cui si incastona il sax, a scaldare un approccio inizialmente più elettronico del brano.
Xenia França porta il calore di San Paolo e del Brasile in Teen Age Kingdom, proprio in quel regno, l’adolescenza, fatto spesso di freddo interiore, paura di crescere, smarrimento. Quel calore che, in chiave funk, anima Sixty Four Seasons. Giovanni Truppi fa capolino nel flusso di coscienza di Sento Un Morso Dolce, tra psicanalisi e surrealismo.
Arto Lindsay presta la sua voce Keep Watching Me: il risultato è una It’s Oh So Quiet straniata e straniante, dolce, ma distorta, stupita e stupefacente.
Habitat è una casa dalle mille stanze, per preservare la bellezza di ogni angolo di mondo.
Tour
10.02.24 | Bologna - TPO
21.02.24 | Milano - Santeria Toscana 31
22.02.24 | Torino - Hiroshima Mon Amour
07.03.24 | Roma - Monk Club
08.03.24 | Molfetta (BA) - Eremo Club
15.03.24 | Pordenone - Capitol