Chilly Gonzales Solo Piano II
2012 - EMI-Gentle Threat
Lodi sperticate ovunque da inizio carriera ad oggi: dai lavori di produzione con Peaches a quelli con Feist; dalle proprie produzioni elettro-rap ai fulminanti spettacoli live che da anni propone (come quello al Teatro Dell’arte di Milano pochi anni fa’); dalla splendida prova registica nel suo film Ivory Towers (ne parlo nella recensione alla Feist di Metals qui su Mescalina e lo consiglio a tutti) al suo osannato lavoro in solitario Solo Piano del 2004.
Siamo nel 2012 e il canadese compare con questo Solo Piano II e siamo alle solite…. il disco è bellissimo! Nulla di nuovo per carità: l’amato e saccheggiato Satie; una spruzzata di russi - come nella mussorgskyana Escher –; un po’ di leggeri aromi blues (a sorpresa, ad esempio, in Minor Fantasy); tanta cantabile e nobile venatura folk pop forse derivata da Aaron Copland; qualche accennato minimalismo…il ‘900, in definitiva!
Il tutto pieno di leggerezza e, verrebbe da dire, austerità. Chilly ha una attenzione particolare: che il lavoro affascini ma non abbagli; che faccia intravvedere la sua grazia ma non la sveli in un pianismo troppo muscolare o troppo tirato a lucido; in un lavoro di piccole precisioni e non di programmatico scintillio.
Un lavoro a suo modo umile quanto prezioso; autunnale e crepuscolare ma nello stesso tempo pieno di un calore solare e “analogico” che scalda i cuori dall’iniziale White Keys alla finale Papa Gavotte passando per l’indimenticabile Kenaston .
Consigliatissimo