Dromomania<small></small>
Derive • Suoni

Cemento Atlantico Dromomania

2024 - Bronson Recordings

21/06/2024 di Luca Di Pinto

#Cemento Atlantico#Derive#Suoni #World #tribal #wonky

Il viaggio è il tema centrale di Dromomania, nuovo disco di Cemento Atlantico, progetto dietro il quale si cela il dj e producer romagnolo Alessandro “ToffoloMuzik” Zoffoli. Già dal comunicato stampa si evince infatti l’idea di un nomadismo perpetuo, distinto però da un concetto di vagabondaggio tout court, e invero inteso quale “tentativo vorace di accrescere l’ordine e il sapere individuale e collettivo (…), sovrapponendo il villaggio globale all’antropizzazione moderna (…)”.

Ebbene, viaggio e natura, dunque paesaggi, in una tracklist itinerante fra devozioni, leggende e colpi di stato (quello ad esempio evocato nel singolo di lancio e opening track, episodio thailandese datato 1932; ma ci saranno anche tanta India, Bulgaria, Messico, Andalusia, Romagna, Colombia, Nicaragua e Panama), incastonati nei field recordings che tengono banco avviando i pezzi, un po’ come già sperimentato nell’esordio di successo Rotte Interrotte (2021, Bronson Recordings).

Traiettorie poi riprese in questo nuovo lavoro, masterizzato da Maurizio Baggio (The Soft Moon, Boy Harsher), sempre su etichetta Bronson, potenzialmente adatto anche al roster Glitterbeat e alle più recenti produzioni Strut: coordinate dal taglio global, wonky, tribal e invitanti combo modern/digital beats.

D’altronde, i riferimenti ai vari Electric Jalaba, Yin Yin, Bantou Mentale affiorano sapientemente qua e là, fra gli arabeschi di strumenti tradizionali (il khaen di Garawek Khaos) e un inesorabile incedere di metallico influsso (Kashi Fire e quell’impazzata rave da frullatore di El Que Puede Hablar).  

Segue a ruota la cadenza più armoniosa di The Land Of Lions (a cui farà eco il flamenco di Tablao), replicata dalle influenze latine di Via Pablo Neruda, giusto appresso alle trame di un Four Tet o un Caribou a zonzo fra le Lost Tracks targate Elektro Guzzi (Danza Negra).

A non porre limiti al viandante ascoltatore, travolto e coinvolto da un lavoro di linguaggi decriptati e poi conglobati, la chiosa di Arranque De Bocas, alla radice forse di danze e rituali (assorbite col medesimo spirito degli Onipa sulla Real World di Peter Gabriel) di magnetico fascino.  

Track List

  • Garawek Khaos
  • Kashi Fire
  • El Que Puede Hablar
  • The Land Of Lions
  • Danza Negra
  • Via Pablo Neruda
  • Tablao
  • Arranque De Bocas