Cedric Hanriot Time Is Color
2022 - Morphosis Arts
Cédric Hanriot è un pianista, arrangiatore, compositore e produttore francese con un approccio artistico differenziato, maturato in studi e collaborazioni multiple nel panorama internazionale del jazz.
Nel suo percorso sono da sottolinearsi le esperienze con Herbie Hancock, la cui influenza risulta qui evidente, e con Bertrand Beruard (basso) che partecipa alla realizzazione di questo lavoro insieme a Elie Martin Charrière (batteria, percussioni) formando un trio ad alto potenziale sonico; quasi un Mehldau in versione industrial.
Evidenti sono le radici di un funk - rock unito a estensioni hip – hop che, grazie anche alle parti vocali di un ospite quale Days, aggiungono uno spirito afro a una base tutta europea arricchita dalla competenza che Cédric ha con l’elettronica.
Alla carriera di musicista infatti Hanriot unisce studi di ingegneria elettronica che usa come il suo collega Vijay Iyer, irrobustendo il ricorso alle tecnologie in equilibrio tra creatività e consapevolezza tecnica.
Il lavoro sulle tastiere si esprime attraverso una mano destra sovente accelerata e cromatica sostenuta dalla sinistra in downtempo e sincronizzata a un basso pulsante; l’effetto è poliritmico riscaldato da un drumming percussivo che lega gli strumenti dei due partners. Esemplificativo in questo senso è Souly, brano teso e dotato di uno spettro sonoro ricco e potente che va ben al di là delle tradizionali geometrie di un trio cameristico.
Le escursioni su trame scheletriche, come in Souly Interlude arricchito dalla tromba di Jason Palmer, ricordano il Davis della seconda metà degli anni ’70 mentre nel sapiente medley di Come as You Are / Teardrop rivedono i Nirvana e i Massive Attack in modo analitico fondendo jazz e rock anni ’90.
Quello che colpisce in questo Time Is Color non è tanto il concept annunciato nel titolo del disco, che in realtà risulta piuttosto criptico e pertanto poco immediato, ma è piuttosto la sapienza strumentale e la dinamicità delle strutture, aperte ed elastiche e quindi per nulla scontate, che accompagnano l’ascoltatore in linee orizzontali in equilibrio tra ripetitività e balzi improvvisi; il tutto a beneficio di una tensione variabile che tiene desta l’attenzione.
Anche negli spunti più vicini a una logica accademica (Further) il gioco creativo funziona mantenendo una omogeneità della trama compositiva.
Decisamente stimolante, molto diverso da quanto siamo abituati ad ascoltare dalle nostre parti. Un tuffo che sprovincializza.