Put a Spell on You<small></small>
Jazz Blues Black • Soul • blue eyed soul

Casey Abrams Put a Spell on You

2018 -

15/07/2018 di Fausto Gori

#Casey Abrams#Jazz Blues Black#Soul



All'esordio su Chesky Records il bassista e cantante soul texano (cresciuto in California) Casey Abrams sembra aver riportato la sua notorietà in parametri più consoni alla tipologia di musica e al personaggio che solo sei anni fa è salito alla ribalta nella decima edizione canora American Idol trasmessa dalla tv statunitense. Quel successo inaspettato gli fruttò un primo album di grande successo dal titolo omonimo e un EP del 2016 intitolato Tales From The Gingerbread House. Se Ray Charles, il pianista jazz Oscar Peterson e Frank Sinatra rappresentano i suo riferimenti dichiarati, nella sua miscela sonora si possono trovare le influenze più disparate ma quasi tutte di influenza black, anche moderne ma gran parte di questo nuovo Put a Spell on You (Chesky Records) è legato a stilemi vintage, non proprio vicini alle logiche del mercato più commerciale.

 

Gli aspetti più pregevoli del disco, come nel caso del suo precedente esordio, sono indubbiamente la voce di Casey che sembra riassumere nel timbro l'effetto carta vetrata di Terence Trent D'Arby o in certi casi di Sam Cooke, ma anche il lamento di inclinazione gospel di certi vecchi bluesmen rurali; e poi gli arrangiamenti che, nella loro sobria dimensione acustica, riescono a valorizzare la parte espressiva dei brani in modo ottimale.

 

Put a Spell on You è un disco più maturo che rispetto al passato offre meno concessioni pop, si ciba particolarmente di american music, offre discreti pezzi originali e altrettante cover, tra cui una deliziosa versione di Have You Ever Seen The Rain dei Creedence e la bella versione di I Put A Spell On You, portata al successo dall'immensa Nina Simone nel 1965, che, pur allegando vivace leggerezza e creatività vocale, sembra proprio ripartire dalla versione della grande cantante americana senza tuttavia rimanerne sopraffatto.

 

Casey Abrams ha una sua personalità e la sua voce graffiante, abbinando elementi di improvvisazione cari a tutti coloro che amano il mondo del jazz, riesce a diffondere sensazioni positive ma ovviamente il suo stile abbastanza derivativo non può stupire più di tanto gli orecchi più esperti.

 

Però certe raffinatezze jazz in contesti leggeri (Cougartown, Nature Boy, la finale Take the a Train), certi elementi di astratta intensità blues ornata da fantasiose coloriture vocali (Lost and Looking, probabilmente la miglior cover del lavoro), la dolce e pungente semplicità che richiama vagamente il suo esordio (Let's Make Out e la delicata Moon Song) o la verve di funkeggianti blues (l'iniziale Robot Lovers a sua firma) ci danno l'impressione che questa estate può essere quella giusta per ascoltare un disco di blue eyed soul piacevole e ben fatto.

 

 

Track List

  • Robot Lovers
  • Meet The Flintstones
  • Cougartown
  • I Put a Spell on You
  • Lost and Looking
  • Let`s Make Out
  • Nature Boy
  • Never Know
  • Georgia on My Mind
  • High Drunk Love You
  • Have You Ever Seen The Rain
  • Moon Song
  • Take The a Train