Un esempio è Coppa del Mondo, ambientata al tempo di Italia '90, in cui la storia del camerata col ritratto di Almirante si intreccia con i goal di Schillaci e la storia che sta per sgretolarsi con il Muro ( “l’ultima coppa del mondo disputata dall’ Unione Sovietica, dalla Jugoslavia, dalla Cecoslovacchia e dalla Germania Ovest” echi di un mondo rimasto solo nel mappamondo – arazzo di Alighiero Boetti). I suoni sono elettronici e rarefatti e caratterizzano l’atmosfera un po’ cupa di questi brani raccontati; il cantato declamatorio ricorda decisamente gli Offlaga Disco Pax.
L’apertura è affidata a Voghera, breve annuncio di un avvelenamento che sfuma tra squilli di un telefono a cui nessuno risponderà più. Da qui inizia l’avvicendarsi di episodi strumentali (come Buffalo) e cantati. China Street Market accelera i Pet Shop Boys e condensa in meno di due minuti di canzone uno spaccato di violenza ed indifferenza di una metropoli odierna. E l’urlo con cui si chiude è tutt’altro che liberatorio, tant’è che è preceduto dalla discesa nel gelo sonoro di Alessandria, appena smosso ogni tanto da un pizzicare di corde, ed è seguito Pills Today Size Tomorrow, lenta ed inquietante, con una seconda voce che sembra quasi un ululato spezzato.
Varanasi, Nice è una piccola oasi di morbidezza sonora, con note che per una volta non fanno pensare ad un film dell’orrore urbano o ad una storia di Dylan Dog del miglior Sclavi. Ciao Vito parte dalle feste di paese nel raccontare un legame, quello con Vito “funambolo dei tappeti elastici”, che nasce in un’infanzia felice e cresce nei meandri dell’estorsione e della malavita. Gli intermezzi sonori sottolineano un pathos in crescendo. Makaroni affronta il tema della mafia mixando dichiarazioni di pentiti e suoni spaziali.
S/T è un disco dalle ottime intenzioni, ma un po’ faticoso. I frequenti episodi ed intermezzi strumentali rischiano di far perdere di vista gli interessanti testi, la dura critica dietro la cronaca, e possono distogliere l’attenzione. Ciò non toglie che il lavoro sia interessante, ed offra spunti interessanti. Con un po’ più di capacità di sintesi, il prossimo disco sicuramente potrebbe arrivare dritto al bersaglio. E oltre a lasciare inquietudine nell’ascoltatore, potrebbe spingerlo a ragionare sulle ragioni di quello stato d'animo.