Cailin Russo INFLUX
2023 - Cailin Russo Inc.
È un po’ il modus operandi della Nostra, il preludio a quello che verrà, l’eccelsa abilità di farsi alleata della materia sintetica e trasformarla in calde e organiche vibrazioni R&B/soul. Il vero capolavoro è forse Pineapple Crush, ossia tutto quello che non riesce più a Kali Uchis da tanti anni a questa parte (presa com’è dalla ossessiva-compulsiva sbandata latin-oriented che ha marchiato a fuoco il post Isolation, suo apice assoluto).
In His and Hers le folgorazioni sulla via di Lana (quella di Lust for Life) appaiono come la perfetta anticamera che accende i motori e alza i bpm nella successiva Die Down, favoloso episodio dancefloor con un gran carico di emozioni (sensazione che a dirla tutta non trasmette il singolo Psycho Freak, efficace sì, ma non così sobrio e toccante come il lontano parente in scaletta).
Cosa le si vuol rimproverare a Cailin, dopo una prima parte di album dai connotati impeccabili? La tentazione ci sarebbe pure, nello scorgere sul finire la fiacchezza dei momenti più deboli (esattamente dopo l’interlude/conversation Dad, titolo che in una interpretazione verosimile della narrazione fa il paio con un brano a cui papà Scott assegnò il nome della figlia).
Tutto sommato, si fa fatica a non riconoscere la grandezza di questo disco, al quale forse mancava giusto qualche sbavatura, tale da renderlo imperfetto, spettinato e multiforme proprio come si era presentato. Proprio come, forse, l’ascoltatore lo avrebbe esattamente desiderato.