Caetano Veloso And David Byrne Live at Carnegie Hall
2012 - Nonesuch
Parte Caetano Veloso con la sua chitarra e la sua grande leggerezza di performer di razza. La voce leggera ci culla con quattro splendidi brani autografi esibiti in un solo fiato: Desde Que o Samba é Samba; Você é Linda; Sampa; O Leãozinho. Prima di Coração Vagabundo è presentato il primo ospite: il magico violoncellista e arrangiatore Jaques Morelenbaum e, subito dopo, il percussionista Mauro Refosco (oggi noto internazionalmente per il lavoro con i Red Hot Chilly Peppers) che si aggiunge per Manhatã.
La prima sorpresa della scaletta è ad appannaggio di Veloso che si appropria splendidamente della byrniana The Revolution con il newyorchese che si unisce (quasi timidamente) ai cori per il ritornello. È ora la volta di un emozionatissimo Byrne (molti gli errori, come da sua ammissione, nell’esibizione ma tutti assolutamente veniali). Solo con la chitarra acustica parte Everyone’s In Love With You, ma subito è raggiunto da Refosco per una coinvolgente And She Was. È la volta di She Only Sleeps, con un pubblico assolutamente divertito dalla performance di Byrne, seguita da Life During Wartime e dalla latineggiante God’s Child cui un po’ manca la voce di Veloso che forse ci si aspetta arrivare nel finale al posto di quella della scomparsa Selena presente nel duetto originale. La successiva Road To Nowhere è resa benissimo e chiude splendidamente il set byrniano.
Per ricominciare a giocare assieme niente di meglio che il recupero di Dreamworld: Marco De Canaveses il brano scritto ed interpretato in coppia per Red Hot + Lisbon. Soprattutto quando le voci si muovono morbide il piacere di sentirle sovrapporsi e inseguirsi è proprio grande. La dolcissima Ilê Ailê (Um Canto de Afoxé para o Bloco do Ilê), scritta da Caetano con il figlio Moreno all’età di otto anni, è ipnotica e cattura al di la dei piccoli errori di Byrne. Ormai i quattro sono lanciati ed è la volta di (Nothing But) Flowers con un pirotecnico Veloso che si mangia la scena.
Terra vede di nuovo Veloso prendersi solitario il palco con l’aiuto di Refosco e di un prezioso Morelenbaum, ma la conclusione è affidata alle note dolci della byrniana Heaven con Veloso che controcanta distante assieme al violoncello quasi a rubarsi intense voci lontane.
Un disco gradevole, e in alcuni momenti veramente intenso, questo live. Certo non un capolavoro indispensabile o un disco epocale ma sicuramente un indizio di cosa potrebbero fare i due se si dedicassero un giorno ad una collaborazione più ampia.