
Buzzy Lao Black Karma
2024 - Bunya Records / Believe
Buzzy Lao, al secolo Alberto Salerno, è un artista a cui i confini sono sempre stati stretti, e non potrebbe essere altrimenti. Nato a Torino da genitori calabresi di origine arbereshe (la minoranza etno-linguistica albanese), ha maturato la propria identità musicale a Londra, dove ha vissuto per anni, per poi approdare a Palermo nel 2020, attratto dal fascino esotico e mistico della Sicilia. La contaminazione culturale, quindi, non è semplicemente una scelta stilistica, ma una dimensione nella quale l’artista si muove con naturalezza e Black Karma, il suo terzo lavoro, ne è la conferma.
La breve introduzione musicale di Black, con una chitarra acustica che intreccia arpeggi avvolgenti a battiti di mani e a un evocativo vocalizzo, sfocia nel blues arabeggiante di Karma, vero e proprio manifesto del disco: “Uomo contro uomo, sangue contro sangue, ma io non ho più niente da perdere per te” è il potente atto di accusa contro le guerre e le ingiustizie del mondo contemporaneo.
Karma non è l’unico brano dell’album in cui la voce dell’autore si leva a denuncia delle ingiustizie: nella funkeggiante Io che non conosco più l’amore, Buzzy Lao punta il dito contro una società che, all’eterno dilemma frommiano “avere o essere”, ha aggiunto un terzo verbo, ovvero “apparire”; nel reggae di Zohra, ispirato alla storia della prima orchestra femminile afghana, costretta all’espatrio dopo l’ascesa del regime talebano, ci racconta il viaggio verso la libertà di una di queste donne; infine, in Humanity, affronta il drammaticamente attuale tema di un mondo che continua, senza sosta, a fare i conti con pericolosi venti di guerra (“Che rumore fa un’estinzione?”, chiede provocatoriamente l’artista) e con l’ipocrisia di chi trasforma in colpevole la vittima che affoga.
C’è spazio anche per un’intima ricerca di sé, volta a una personale rinascita attraverso una rivoluzione capace di illuminare la mente (Rivoluzione), mentre l’amore è il protagonista della delicata Piccola mia, brano arricchito da una raffinata partitura orchestrale firmata da Carmelo Drago e dal tocco suggestivo del mandolino di Addison Freeman.
Registrato tra Parigi e Palermo sotto la guida esperta di Florian Monchatre, tecnico di spessore che ha collaborato con artisti del calibro di Fatoumata Diawara, Salif Keita, e alcuni dei riferimenti musicali di Buzzy Lao, come Blick Bassy e i Tinariwen, Black Karma è un album che intreccia le radici profonde della black music - dal blues al gospel, passando per R&B, soul e funk - con la tradizione cantautorale italiana d’eccellenza e che, per la profondità dei testi e l’eccelsa qualità della scrittura musicale, non posso che consigliare.