BSDE 4tet Live at Parma Jazz Frontiere
2024 - Gleam Records
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Questa breve e opinabile premessa viene clamorosamente smentita dalla bellezza e dalla compiutezza di questo disco del BSDE 4tet, un lungo Live at Parma Jazz Frontiere in cui entrambe le urgenze – fare musica e parlare al contempo delle storture del presente – si compenetrano virtuosamente, rispecchiandosi l'una nell'altra.
L'esempio più immediato ed efficace in questo senso è forse il brano di apertura, Drowning in Guilt, che riporta quasi incastonato nel tessuto musicale l'audio di una telefonata con cui, l'11 ottobre 2023, una nave di migranti chiese disperatamente aiuto all'Italia. Il tragico finale è noto: ben 268 persone, fra cui 60 bambini, persero la vita affogando nel Mediterraneo. L'inserto parlato sembra adattarsi senza forzature al contesto, creando un'oasi di drammatica riflessione che separa il brano in due parti, dalla ben incanalata energia della prima sezione allo spaesamento in chiave più free che apre la seconda, fino alla ricomposizione nella cellula rimico-melodica finale e nel tema.
Andando al di là dell'analisi dei torti e delle ragioni delle diverse parti in gioco, tutta la performance dal vivo passa in rassegna i drammi del mondo contemporaneo, dalla Palestina all'Ucraina, e denuncia l'accanimento sulle vite più fragili e innocenti, sacrificate con crescente freddezza e noncuranza. Il tono è tratti visceralmente energico, a tratti meditativo, a tratti dolente, cupo e drammatico.
Già autore di un convincente esordio discografico (Elevating Jazz Music Vol.1, 2021), il quartetto è formato dal sassofonista Daniele Nasi, autore anche di tutti i brani, dal pianista Jung Taek “JT” Hwang, dal contrabbassista Giacomo Marzi e da Mattia Galeotti alla batteria. I brani, registrati a Parma il 14 ottobre 2023, prendono frequentemente spunto dalla reiterazione di brevi cellule motiviche con forte contenuto ritmico, quasi dei mantra che rafforzano la trama di echi orientali riscontrabili in tutto il disco.
Gli assoli si sviluppano innestandosi su questa base: questo modus operandi si può ascoltare, oltre che nella già citata Drowning in Guilt, in Callin', arricchita dal bellissimo intervento del piano e da un batteria splendidamente melodica, e in 7 Is The New 5, che attacca quasi come un tango o un funky e gioca con la variabilità rimica. La semplificazione dell'armonia e dei ritmi è a servizio della libertà dei musicisti e si traduce in tracce molto lunghe, tutte intorno o al di sopra i dieci minuti di durata. È tempo utile, se ci è concessa l'espressione, che prolunga il godimento dell'ascolto, anche quando l'atmosfera si fa più dolce o meditativa e Nasi passo dal tenore al soprano. Capita in Waltz for Palestine, che gira intorno al tema avvolgente dilatandosi a dismisura, e in Oddly Enough, un'aerea esplorazione condotta soprattutto dal sax e dal piano, in un'atmosfera piacevolmente sognante e crepuscolare.
Nei settanta minuti di ascolto non c'è nulla di cerebrale o di astratto: la proposta si mantiene sempre concretamente narrativa e immediatamente coinvolgente. Ascolto consigliatissimo!