L’album inizia con Bessarabian Hora, una danza lenta e molto intensa, tipica di Romania, Moldavia, Bessarabia e Bucovina. Da un inizio lento di sette minuti, si passa poi ad una danza della tradizione bulgara: Gankino Horo è più ritmata e rispecchia molto la tradizione musicale popolare balcanica, ovvero ha ritmi più veloci e vivaci.
Susseguono poi due capolavori di tecnica dei musicisti del Boz Trio: la gitana Gipsy! e l’ungherese Hungarian Medley risaltano l’abilità della band, che sa muoversi con precisione in variazioni di ritmo, melodia e di tradizione (soprattutto in Hungarian Medley, dove vengono unite le molteplici tradizioni popolari ungheresi). A metà del disco si trovano due canzoni che sono agli opposti tra loro: la nostalgica canzone klezmer Yiddish Mame, fedele all’originale di Jack Yellen e Lew Pollack, anticipa la vivace e intensa Hora Staccato, brano tipico della tradizione rumena e noto per l’articolazione nitida e chiara delle note.
Dopo di queste, arrivano tre canzoni tipiche della musica klezmer, che ricordano agli ascoltatori l’influenza della musica aschenazita nel disco. Tanz Tanz Yedelekh anticipa Naftules Milonga, un omaggio al più grande clarinettista klezmer, Naftule Brandwein. Invece in Dudaim Mit Freilach emergono ancora le capacità dei Boz Trio ad eseguire variazioni di ritmo; la canzone è composta da tre minuti abbastanza lenti, mentre nella seconda parte, altri tre minuti, il brano diventa più rapido, ma non mancano intermezzi in cui la musica passa dall’essere veloce a lenta e viceversa in pochi secondi.
Il disco si chiude con un ritorno nei Balcani, più precisamente in Croazia, dove Marijana conclude il viaggio iniziato nei Carpazi e rimanda nuovamente all’incontro tra le culture e le comunità che animano da secoli l’Europa dell’est. Una particolarità della canzone, dopo un intero disco strumentale, è quella in cui la band inserisce un contributo vocale alle musiche; infatti, sul finale del brano, viene cantata la prima strofa dell’originale.
I Boz Trio ci rendono partecipi di un viaggio culturale e nel folklore aschenazita unito alle tradizioni musicali dei popoli della Mitteleuropa, per ricordarci quanto sia importante, edificante e gioioso l’incontro tra tradizioni, popoli e culture. Ovvero, il viaggio come fondamento per l’incontro e la conoscenza dell’altro.