Boris Cevapcici Per amore o per mancanza di idee migliori (parte 1)
2024 - Brutture Moderne
Già dalle prime note devo ammettere che sono rimasto stupito dagli echi che ne scaturiscono. Certi suoni caraibici e di un Sudamerica immaginario; brani come non ne sentivano più, piccoli esercizi di stile che certamente preparano a un progetto che mi auguro arriverà presto. Pillole di Brasile in questo primo assaggio di un percorso che credo si svelerà con l’annunciato seguito da aspettare con ansia, per meglio decifrare un autore che mi pare abbia molto da esprimere.
Le canzoni sono tutte piccole chicche minimaliste che ricordano certi acquarelli di Guido Crepax. Boris Cevapcici gioca con stile a raccontarci suggestioni, tra una Marabout e una Allie Tosy, dove nel mezzo stanno impressioni coloniali e fotografie tutt’altro che sbiadite.
Intuisco molto altro da questo esordio, e sono certo di non sbagliarmi. Come amo ripetere: c’è tanta “musica che gira intorno” ai margini del business del mercato discografico a cui ci siamo assuefatti, che vale la pena di scompaginare l’ovvio, per riscoprire il talento che resta nascosto (ma non invisibile).
Allora lasciamo andare ogni possibile paragone con altri; Boris Cevapcici è originale, pur attingendo da suoni distanti e ispirati.
Restiamo in attesa e non perdiamolo di vista.