Bonnot Hip Hop Dopest Joints
2020 - Bonnot Music
L’uscita del disco, esclusivamente in digitale, è stata accompagnata dal lancio di un contest che mette a disposizione del vincitore la produzione di un proprio inedito da parte di Bonnot appunto, dopo aver convinto la giuria con la riproposizione di un brano a scelta dalla raccolta.
Hip Hop Dopest Joints mette insieme, come due facce della stessa medaglia, sia le produzioni internazionali che quelle italiane, mostrando chiaramente come l’hip – hop nostrano possa avere una sua identità ben definita, con un messaggio sociale potentissimo.
Banditi Nella Sala, degli Assalti Frontali con Inoki e Esa ha un suono così bello e vibrante ed una storia così forte che non sfigura certo con Remember my name di M1 Dead Prez.
Sembrano torcersi violini sulle storie narrate che arrivano come pugni in faccia, sia dal passato remoto come quelle di Francisco Pancho Villa e Anteo Zamboni che una cronaca che la giustizia avrebbe dovuto già consegnare alla Storia come quella di Stefano Cucchi (“dove vai ragazzo solo al parco di Torpignattara/per due canne ci hanno detto sei caduto dalla scala /alza la mano per Stefano Cucchi nella sala”).
Emerge prepotentemente la cura per ogni aspetto del sound come autentico fil rouge tra tutte le produzioni di Bonnot, incluse quelle più recenti come Capitalunedì di Mauràs con Inoki e Willie Peyote.
È una superficie viva su cui si innestano parole pesanti come pietre non fatta semplicemente da basi. Si sente un calore dato dalla scelta accurata di ogni nota anche di strumenti “reali”, dal centellinare ogni battito, ogni loop, ogni pulsazione perché sia funzionale alla vita da raccontare e al contempo faccia saltare in piedi.
Hip Hop Dopest Joints ci restituisce una storia bellissima di musica, di fatica, di fame di vitalità, di distanza siderale da certi stereotipi dell’hip – hop.
Una storia che merita di essere ascoltata senza pregiudizi.