Arrivo con ritardo colpevole su questo ´Bonnie "Prince" Billy & The Cairo Gang - The Wonder Show of the World´. Colpevole per almeno due motivi: il tempo impiegato per scriverci/pensarci ´qualcosa su´ (34 lunghissimi giorni) e la bellezza del disco. Certo, dischi come questo non dovrebbero essere penalizzati da eventuali ritardi. La loro nuda bellezza li salva e li salverà, forse non dall’oblio dei tempi ma sicuramente da questi primi mesi di 2010 affollato di dischi.
´Troublesome Houses´ e ´Teach Me to Bear You´ iniziano benissimo. Crude e dolci sussurranti di passione, con una (leggera) sporca vena elettrica dovuta al sodale di questo progetto: Emett Kelly/Cairo Gang. Sono questi gli unici brani d’impatto della raccolta. Il disco, infatti, non si lascia amare subito. Sfugge impalpabile e leggero ai primi ascolti recuperandosi alla memoria solo attraverso dei piccoli frammenti. Ne è un esempio perfetto il lungo ´That´s What Our Love Is´ in cui il finale, tutto CSN&Y, rimanda solo in un secondo momento alla splendida ballad che lo precede.
Il suono west coast è il filo rosso che accomuna tutto il disco ed è declinato con una personalità forte e mai banalmente omaggiante. ´Someone Coming Through´, penultimo brano, ne è un altro limpido esempio. Gli aromi semplici hanno però bisogno di cura. Se è possibile bisogna ascoltare questo disco non, come ho letto da più parti, ad alto volume, ma con un buon impianto. Il suono quasi low-fy si espande così sorprendentemente riempiendo lo spazio sonoro in modi e dimensioni inaspettate.
Mr Oldham rimane intimo ma pudicamente sembra volerlo essere, senza esagerare, per un pubblico più vasto del solito. Sornione e attento alla forma, in questo ´The Wonder Show of the World´ sembra non graffiare ma è solo un’impressione. Le sue sono ferite che hanno qualcosa di mistico, arrivano nelle profondità dell’anima quasi senza farsi accorgere, appaiono solo nella penombra e scompaiono nella luce accecante così come i nostri pensieri più tormentati e fecondi. Buon ascolto.