Black Joe Lewis Scandalous
2011 - Wrasse Records
Seconda fragorosa prova, questo Scandaluos, per Black Joe Lewis & The Honeybears dopo il già trascinante Tell ´Em What Your Name Is! del 2009. Il suono è sempre trascinante ma un po’ più corposo e, solo leggermente, meno selvaggiamente da “Detroit-Garage” del precedente, ma, ragazzi, il tiro è quello altissimo di chi guarda alla Black Music del passato con il rispetto scandaloso e oltraggioso di certo rock chitarristico.
Si parte con l’evocazione di James Brown in Livin’ In The Jungle e fino alla conclusiva Jesus Took My Hand non si smette di aver voglia di ballare o, come minimo, di muovere il piedino. A parte il tempo medio della ossessiva seconda traccia si hanno l’R’n’B’ velocissimo di Booty City e una Black Snake funk che mi ricorda i CCR rivisti da Ike e Tina. La quinta traccia, She’s So Scandalous è puro omaggio a Otis, ma con una chitarra più cattiva, con una dose di sensualità assolutamente oltre il limite della decenza!
Se quello che dicevo su Mescalina parlando del doppio Dirty Water è vero (il punk non deve essere un suono ma, vivaddio, una Attitudine), ebbene questo è sicuramente un disco punk. Si! Anche nel blues acustico e limaccioso di Messin’. Anzi quella sporcizia è il primo segno di questa attitudine.
L’album prosegue con le tiratissime Mustang Ranch, You Been Lyin’ e Ballad Of Jimmy Tanks prima del soul di Since I Met You Baby in cui ancora l’eco di Mr. Redding fa capolino. La chiusura è affidata a Jesus Took My Hand gospel/blues elettrico che trasuda passione e arsura da deserto polveroso.
Con questo Scandalous Black Joe Lewis, assieme alla splendida Sharon Jones, si conferma essere assolutamente necessario per il buon umore e una buona sudata sotto le lenzuola.
Hey man! Alza il volume!