Billy Joel Piano Man Legacy Edition 2CD
2011 - Columbia / Legacy
Esaurita la rampogna, iniziamo col dire che questa Legacy Edition, che festeggia i quarant’anni dal primo album di Billy Joel, non sarà certo il primo ri-acquisto di una lunga serie visto che l’operazione, detto molto in sintesi, non lascia presagire nulla di così straordinario per cui valga la pena di svenarsi una volta ancora.
In ordine alfabetico sullo scaffale del pop-rock Joel cade proprio adiacente a Elton John, una delle sue maggiori ed evidenti fonti d’ispirazione insieme ai Beatles e alla musica di Broadway, anche lui è un buon scrittore di canzoni ma lontano anni luce dall’abilità di manovrare melodie come invece sono Elton e Paul, inoltre la critica non è mai stata benevola con lui che grazie a vendite milionarie e concerti sempre sold out si riteneva ormai issato sul gotha del pop. La sua migliore vena creativa è durata poco più di dieci anni e quattro dischi, in pratica sino a An Innocent Man (1983) poi tanti problemi, droga compresa e crisi totale d’ispirazione, non incide nuovo materiale da River of Dreams (1993) e nei concerti ha da un po’ di tempo ha staccato il ticket con mastro Elton John, c’è da capire chi sostiene l’altro? Forse mettono in somma i loro pochi nostalgici fan rimasti.
Ogni critica va però argomentata e quindi diciamo subito che il doppio CD consta della riproposizione Legacy Edition di Piano Man (1973) nell’edizione originale, con re-mastering (ma era proprio necessario riproporre il remix dopo che era già stato fatto nel 1983?), mentre il secondo supporto allegato ci permette di rivivere un concerto radiofonico tenuto dall’artista di Long Island il 15 Aprile 1972 presso il Sigma Sound Studio, WMMR a Philadelphia in cui Joel ripropone molti brani tratti dai due primi dischi e tre pezzi mai registrati su dischi ufficiali che sono Long, Long Time, il rock'n'roll energetico Rosalinda e la ballata pianistica Rosalinda.
Il disco è inciso bene, possiede la tipica e “cotonata” qualità audio del broadcasting, il suo pianismo e come Billy poggia le canzoni appaiono fin troppo accelerati, e a volte risultano urticanti, insomma niente de che. Certamente Piano Man rappresenta comunque uno dei suoi dischi più riusciti, anche se non ha avuto il successo di quelli a seguire comunque gli ha permesso di ottenere un ricco contratto con la Columbia e contiene alcuni hit della sua produzione, a cominciare dalla title track per finire con Captain Jack, storico cavallo di battaglia, quindi per chi, tra gli amanti di Billy Joel, ancora non lo avesse acquistato può essere una buona edizione da accaparrarsi con dischetto inedito al rimorchio. Il giudizio finale è un po’ sottotono per via dell’operazione commerciale che non si presenta particolarmente eclatante.