Bento YΛΗ

Risalgono in cattedra i Bento, e lo fanno divinamente con l'EP YΛΗ, seguito del fortunato esordio HEY DREAMERS! del 2021 (sempre su Last Floor Studio). Squadra che vince non si cambia, per cui compagine invariata. Il duo elettronico della provincia di Brindisi, composto da Francesco Barletta e Umberto Coviello, si ripropone infatti a braccetto col fonico Carlo Madaghiele e il VJ Claudio Macchitella, in un connubio indovinato di immagini e suoni, vero mastice di un progetto sempre più riconoscibile per forma e materia (sostantivo dal quale il titolo in greco antico, quel YΛΗ da leggersi ili, trae pieno spunto).

Sull'onda del successo ormai in svariati festival (per tacere del prestigioso ruolo spalla che li vedrà il 21 dicembre aprire i Bud Spencer Blues Explosion al Monk di Roma), e da lungo tempo sulla bocca delle riviste di genere specializzate, i Bento sigillano una calligrafia che vede l'elettronica (da quella tout court al rombo industrial) impastarsi e alternarsi agli istinti primordiali di ritmi esotici e tribali.

Come per HEY DREAMERS!, big beat ed electro-rock ghermiscono le sagome dei Chemical Brothers, che col massiccio e muscolare imprimere di batteria battezzano lo sciabordio veemente di synth acidi (Blast).

Bigliettino da visita mica male. E a quell'altezza si resterà a lungo, a partire dalla tipicità di quegli stessi elementi che, di fila, rassodano un rullante pieno e possente (I Need Your Help), a passeggio nei giardini di From The Double Gone Chapel (il capolavoro firmato Two Lone Swordsmen) o nerbato dall'edonismo temerario di Always Outnumbered, Never Outgunned (quanto manca, oggi, la lezione di una Spitfire e, in generale, la sfrontatezza e la creatività fuori dagli schemi di un Liam Howlett...).

Capitolo afrobeat, tassello mai mancante, talora in grembo a cause più frenetiche ed energiche (Come Back to Move), o disperso e avvolto nelle viscere di una electro ancora aspra (Allen, esplicita dedica al compianto Tony). Brevemente, il promiscuo risultato cui YΛΗ si appella in grande stile.

Ma è con Always che i Bento fanno bingo, il clamoroso footwork afrofuturista, il piglio techno, una strizzata d'occhio al feudo di bass music e a Planet Mu (il sodalizio D'Zzzz col poderoso Misty Conditions, o Jlin e i suoi più snelli manufatti).

È qui, guizzo felino di un EP sorprendente, che i Bento lanciano la sfida a se stessi e al loro mondo, crocevia di ritmi e risonanze, prodotto di nozioni da affinare sempre, oltre quel limite invalicabile di una consapevolezza già a livelli eccelsi.