Bemydelay To The OtherSide∆
2011 - Boring Machines
Estatico come lo è stato quello del ‘secondo’ Loren Connors, e basta ascoltare Tears and Visions per rendersi conto delle affinità con l’irlandese; certo, To The Other Side∆è giusto meno introverso e viscerale, di umore più aperto, il suono caldo e avvolgente a prendere il posto di ferite dell’anima e conseguenti spasmi. Forse la scrittura è troppo legata in una quadratura formale tipicamente wave, che rischierebbe a lungo andare di incrinare l’incanto di un progetto simile, non ci fosse l’attenzione al suono e al dettaglio a spezzarne la formalizzazione dando profondità alla ricerca sul suono.
E così le campane che aprono To come out to the other side∆ diventano controcanto di un riff a campiture ampie, che si sfasa leggermente come ne fosse un’eco, mentre nell’iniziale You and me and the sunshine la stratificazione di suoni anima un incedere marziale e asimmetrico assieme, con uno sfondo sinuosamente cavernoso; Mirror è blues scandito dai colpi di una grancassa, attraversata da una corrente sotterranea di costante elettricità; What it feels like to be drowned è una ballata folk dal sapore arcano come se ne scrivevano cinquanta anni fa, voce e chitarra acustica rivitalizzate da un piglio che è quello che ha animato le circolarità più sperimentali, sebbene di matrice (post? non solo) rock degli ultimi venti anni; Cobra sun un fitto intreccio di riverberi che apre a sorpresa verso suggestioni no-wave, con lo spirito dei primi Sonic Youth a svelare una nuova anima, meno ostentatamente malsana e ‘artsy’, ma genuinamente visionaria.